Al di là delle feste di un giorno, delle commemorazioni e dei gesti “eroici”, ciò che quasi mai fa notizia è la quotidianità dell’essere “donna”. Un aspetto che – invece – forse oggi andrebbe riscoperto e valorizzato di nuovo. E diventa sempre più difficile scovare esperienze di mogli che trovano il gusto di una famiglia con tanti bambini da crescere, magari senza rinunciare alla possibilità di una realizzazione professionale personale. La scintilla l’abbiamo avuta nel sapere che a Perugia una galleria d’arte del centro storico ha ospitato la mostra di una pittrice poco più che quarantenne, Maria Prodi. Il suo soggetto preferito da trasferire sulla tela: i volti dei quattro figli, dalla più piccina di due anni fino al maschio che si avvicina alla maggiore età. Triestina di nascita, perugina di adozione, insegnante di filosofia alle superiori, moglie e madre in varie parti del mondo dove la professione di fisico ha chiamato suo marito Roberto. “La nostra situazione quotidiana – ci racconta Maria – è abbastanza complicata, però molto allegra. Sicuramente non ci si annoia. Non ho la stessa disponibilità che avrei se fossi da sola, ma non avrei neanche questa ricchezza, l’affetto, allegria e confusione. Non riesco a immaginarmi diversamente, insomma”. Ecco dunque un essere donna che implica la normalità della famiglia, scelta consapevolmente, faticosa che troppo spesso viene rifiutata in nome delle più varie libertà e della realizzazione personale. Certo i problemi non sono mai pochi quando una donna deve dividersi fra un lavoro e la famiglia, con quattro figli e un marito che spesso si trova fuori a lungo. “Dicono che è una specie di pensiero parallelo – spiega Maria – cioè contemporaneamente bisogna tenere tanti fili. Abituarsi a vivere alla giornata e nello stesso tempo avere un’agenda complicatissima, in cui le cose da fare si devono incastrare sempre perfettamente. E poi essere disponibili a ributtare all’aria tutto, perchè magari si programma e poi qualcosa cambia. Ci si abitua a sfruttare ogni attimo per ritrovare un momento di concentrazione, o per mettersi a fare qualcosa di bello o solo per ricaricarsi”. Prima li ha partoriti, poi allevati, ora sono finiti sulle tele. Come nasce l’idea di avere i suoi figli come soggetti per i dipinti?”Qualcuno dice che ho desiderato avere quattro figli per avere altrettanti modelli gratis a casa, poi in realtà non sono molto disponibili. Ho sempre amato dipingere da quando avevo la loro età, mi piace molto il ritratto e quindi è naturale incominciare a dipingere le persone che amo e che ho intorno, che hanno questi visi di cui conosco ogni espressione”. Dipinti a parte, la famiglia numerosa la vive come una risorsa o come una difficoltà per l’essere donna e ‘capofila’ del lavoro domestico?”Sono molto contenta delle scelte che ho fatto – ci confida Maria – ma non credo ci possa essere una soluzione generale a questo interrogativo. Il mio è un compromesso fra la realizzazione nel lavoro, i miei hobby e le mie personali attitudini, da una parte e la gioia di stare assieme alla mia famiglia, dall’altra. Forse oggi non ci sono ricette. Ognuno deve trovare la sua strada. Però, a volte tende ad affermarsi una soluzione un po’ troppo sterile, di chiusura in se stessi. Io non riesco a scindere i due aspetti, personale e familiare, e non li vedo contrastanti tra loro, anche quando faccio fatica a conciliare le diverse cose. Anche nei momenti più difficili e caotici non riesco a contrapporre i due aspetti: la mia ricchezza è la vita che ho e la famiglia che ho”.
“La mia ricchezza è la vita che ho e la mia famiglia”
Come conciliare famiglia, lavoro e hobby / L'esperienza di Maria Prodi
AUTORE:
Daniele Morini