La Madre che ci genera alla fede

PAPA FRANCESCO. Riprendono le catechesi del mercoledì sul tema della Chiesa
Simone Martini, Madonna della Misericordia
Simone Martini, Madonna della Misericordia

All’udienza generale di mercoledì in piazza San Pietro, Papa Francesco ha ripreso le catechesi sulla Chiesa in questo Anno della fede (testo integrale su www.vatican.va). Questa volta il tema spcifico era la Chiesa come Madre nella fede. “È una delle immagini – ha detto il Vescovo di Roma – più usate dai Padri della Chiesa nei primi secoli, e penso possa essere utile anche per noi”.

“Una mamma – ha proseguito – genera la vita, porta nel suo grembo per nove mesi il proprio figlio e poi lo apre alla vita, generandolo. Così è la Chiesa: ci genera nella fede, per opera dello Spirito santo che la rende feconda, come la Vergine Maria. La Chiesa e la Vergine Maria sono mamme ambedue, e quello che si può dire della Chiesa si può dire anche della Madonna, e quello che si può dire della Madonna, si può dire della Chiesa. Certo, la fede è un atto personale: ‘io credo’, io personalmente rispondo a Dio che si fa conoscere e vuole entrare in amicizia con me. Ma la fede io la ricevo dagli altri, in una famiglia, in una comunità che mi insegna a dire: ‘Io credo’, ‘noi crediamo’. Un cristiano non è un’isola! Noi non diventiamo cristiani in laboratorio, noi non diventiamo cristiani da soli e con le nostre forze, ma la fede è un regalo, è un dono di Dio che ci viene dato nella Chiesa e attraverso la Chiesa. Quello è il momento in cui ci fa nascere come figli di Dio, il momento in cui ci dona la vita di Dio, ci genera come madre”.

Poi ha aggiunto: “Chiediamoci adesso: come vedo io la Chiesa? Sono riconoscente anche ai miei genitori perché mi hanno dato la vita, sono riconoscente alla Chiesa perché mi ha generato nella fede attraverso il battesimo?”. E a braccio ha aggiunto: “Ma quanti cristiani ricordano la data del loro battesimo? Io vorrei fare la domanda qui: quanti di voi (ma ognuno si risponde nel proprio cuore) ricordano la data del proprio battesimo?… E adesso, un compito da fare a casa: quando oggi tornate a casa, andate a cercare bene qual è la data del vostro battesimo. E quella è buona, per festeggiarlo, per ringraziare il Signore per questo dono. Lo farete?”. La folla risponde: “Sììì!”.

Francesco ha quindi chiesto: “Amiamo la Chiesa come si ama la propria mamma, sapendo anche comprendere i suoi difetti? Tutte le mamme hanno difetti, tutti ne abbiamo. Ma quando si parla dei difetti della mamma, noi li copriamo, li amiamo, così… E la Chiesa ha i suoi difetti, pure. La amo così, come la mamma? La aiutiamo a essere più bella, più autentica, più secondo il Signore? Queste domande vi lascio”.

“Una mamma – ha ancora affermato il Papa – non si limita a dare la vita, ma con grande cura aiuta i suoi figli a crescere, dà loro il latte, li nutre, insegna il cammino della vita, li accompagna sempre con le sue attenzioni, con il suo affetto, con il suo amore, anche quando sono grandi. E in questo sa anche correggere, perdonare, comprendere, sa essere vicina nella malattia, nella sofferenza… La Chiesa come buona madre fa la stessa cosa: accompagna la nostra crescita trasmettendo la Parola di Dio, che è una luce che ci indica il cammino della vita cristiana; amministrando i sacramenti. Ci nutre con l’eucaristia, ci porta il perdono di Dio attraverso il sacramento della penitenza, ci sostiene nel momento della malattia con l’unzione degli infermi. La Chiesa ci accompagna in tutta la nostra vita di fede, in tutta la nostra vita cristiana”.

Papa Francesco ha concluso con questo pensiero: “Nei primi secoli della Chiesa era ben chiara una realtà: la Chiesa, mentre è madre dei cristiani, mentre ‘fa’ i cristiani, è anche ‘fatta’ da essi. La Chiesa non è qualcosa di diverso da noi stessi, ma va vista come la totalità dei credenti, come il ‘noi’ dei cristiani: io, tu, tutti noi siamo parte della Chiesa… Alle volte sento: ‘Io credo in Dio ma non nella Chiesa. La Chiesa dice… i preti dicono…’. Una cosa sono i preti, ma la Chiesa non è solo i preti: la Chiesa siamo tutti. E se tu dici che credi in Dio e non credi nella Chiesa, stai dicendo che non credi in te stesso, e questa è una contraddizione!… Tutti partecipiamo della maternità della Chiesa, tutti siamo Chiesa. Affinché la luce di Cristo raggiunga gli estremi confini della terra. Evviva la santa Madre Chiesa!”.

2 COMMENTS

  1. Con tutto il rispetto: Io credo LA Chiesa e non NELLA Chiesa.
    Archimede Bertolino,
    pastore della Chiesa valdese

    • La sua osservazione è fondata sulla asserzione dell’antico Simbolo della fede che è stato formulato al concilio di Nicea (325) e perfezionato al cncilio di Costantinopoli (381) e si chiama pertanto simbolo niceno costantinopolitano, che è recepito e riconosciuto e recitato da tutte le grandi tradizioni storiche del cristianesimo, ortodosso cattolico ed evangelico. Perché il papa Francesco abbia usato “nella” potrebbe essere semplicemente una svista o una non curanza della precisione linguistica in quanto voleva mettere in evidenza l’affidamento che il fedele deve avere verso la Chiesa come ad una madre. Il catechismo della chiesa cattolica, comunque, al n.750 dice testualmente: “Credere che la Chiesa è « Santa » e « Cattolica » e che è « Una » e « Apostolica » (come aggiunge il Simbolo niceno-costantinopolitano) è inseparabile dalla fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Nel Simbolo degli Apostoli professiamo di credere la santa Chiesa (« Credo […] Ecclesiam »), e non nella Chiesa, per non confondere Dio con le sue opere e per attribuire chiaramente alla bontà di Dio tutti i doni che egli ha riversato nella sua Chiesa”.

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