Non tutti conoscono la storia, o la leggenda, o meglio la leggenda storica, di Santa Maria ad Nives, la Madonna della Neve. Nel 358, il 5 agosto, nel pieno della calura estiva romana, nella notte Maria santissima apparve nel sonno al patrizio Giovanni e alla consorte, che erano proprietari di un terreno boschivo all’apice del colle Esquilino. Maria chiedeva loro di costruirvi una cappella in suo onore. Colà i coniugi avrebbero trovato un segno del luogo preciso, dove avrebbero potuto realizzare quanto veniva loro richiesto, ma il tutto si doveva compiere in accordo col Papa. Nel contempo apparve, appunto, anche al Papa, di nome Liberio, per fare anche a lui la medesima proposta e comunicargli quanto era stato detto all’apparizione ai nobili coniugi. Di buon mattino, allora, il Papa si mosse solennemente coi suoi dignitari, accompagnati dal patrizio Giovanni e dalla sposa, che avrebbero indicato il luogo a cui la Madonna aveva fatto riferimento. Vi trovarono un manto nevoso! Era il segno straordinario che Maria dava a tutti loro. Papa Liberio allora, tra il plauso di tutti, con la sua autorità segnò il tracciato delle fondamenta della chiesa che doveva essere eretta. E così fu. Quasi un secolo più tardi, per ricordare la dichiarazione di Maria santissima, madre di Dio, la Theotokos (così in lingua greca), avvenuta solennemente nel Concilio di Efeso nel 431, Papa Sisto III eresse al posto di quella cappella la grande basilica di Santa Maria Maggiore, che è quella di oggi, se pure con i rimaneggiamenti dei tempi, ma che ha continuato a chiamarsi basilica Liberiana. Quest’ultima è storia vera. Ci sono varie chiese o santuari dedicati alla Madonna della Neve. Faccio alcuni esempi. In Italia: a Faenza (Ravenna), a Fondi di Bisignana (Alessandria), a Gambara (Brescia). Anche all’estero: a Bellavilla, Illinois negli Usa, a Madrid (Santa Maria la Blanca), a Friburgo in Germania. In Brasile molte donne si chiamano Maria das Neves. Così ci sono pitture in varie parti del mondo, alcune delle quali sono nei musei, come le due belle tavole del Murillo, quella di GrÈnewald, e in Umbria una del Perugino e una di Masolino di Panicale. Da una ricerca sulla devozione e sulle chiese, santuari, luoghi dell’Umbria risulta che ci sono numerose chiese e santuari dedicati a Santa Maria della Neve. Eccoli. Nel Ternano: a Penna in Teverina, a Calvi dell’Umbria, a Stroncone, a San Venanzo, nell’antico borgo di Rotecastello. Poi ad Abeto, nella frazione di Preci, a Panicale la chiesa della Madonna della Sbarra è dedicata alla Madonna della Neve (proprio a ricordo della nevicata del 5 agosto), a Valfabbrica c’è la chiesa della Madonna della Neve detta di Foce, a Bevagna, a Fossato di Vico, in periferia, c’è il santuario di Ghea, dedicato alla Madonna della Neve, a Castelleone di Deruta c’è la chiesa di San Lorenzo, già della Madonna della Neve, a Norcia, a Todi, in località Sobrano, a Marsciano, in località Monte Lagello, a Foligno, nelle vicinanze dell’abbazia di Sassovivo, nelle vicinanze di Cascia, frazione di Santa Maria, in località Mocaiana di Gubbio la festa (e la rievocazione storica) della Madonna della Neve; e per chiudere a Castiglione in Teverina (è in provicnia di Viterbo, fuori dell’Umbria) la chiesa campestre della Madonna della Neve (proprio in onore della Madonna di Santa Maria Maggiore). A Roma, al 5 agosto, dal calendario liturgico universale è stata fissata la data della Dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore. La festa, preceduta da un triduo di preghiera e catechesi, è particolarmente solenne. Nell’ambito della liturgia si ripete la pioggia dei petali di fiori bianchi. La notte, nella piazza antistante la basilica, organizzata da un comitato popolare, si può assistere a una nevicata vera (se pure artificiale) applaudita da gran concorso di popolo. Santa Maria ad Nives preghi per noi.
La Madonna delle neve
AUTORE:
' Franco Gualdrini