Al di là delle rumorose manifestazioni, del giro d’affari, dello sconcerto che giustamente colpisce la persona comune, l’unione omosessuale è una delle facce della questione dell’Occidente. Smarrire, anzi recidere il collegamento tra il dato normativo, la legge, e il senso comune, il buon senso, che chiama padre e madre i genitori e donna e uomo i coniugi, cosa può significare? Già: l’operazione zapateriana, infatti, è tanto più emblematica perché apparentemente indolore: non si afferma in positivo la ‘rivoluzione’, ma la si rende operativa per litote, per preterizione. Viene utilizzato un artificio che rende astratti i termini della questione, utilizzando i termini generici. Ma siamo proprio sicuri che in questo modo si affermino i diritti? O non si tratta piuttosto dell’ultimo e più evidente, perché applicato all’identità personale, frutto di una lunga deriva ideologica? Il gioco, come ci insegna Papa Benedetto XVI, è stato messo in atto dall’illuminismo radicale, che in questo modo si è posto in conflitto con un’altra lettura dell’illuminismo, costruita invece sull’umanesimo cristiano. Il gioco dell’illuminismo radicale e dei suoi nipotini, fino a Zapatero, è stato separare progressivamente l’affermazione dei diritti (e dei valori) dalla vita, cioè dalla verità, parola che viene quasi proibita. Con il risultato che i valori possono diventare ostaggio di minoranze politiche (i giacobini, i bolscevichi e gli esempi possono essere molteplici) o di élites economiche o ideologiche, senza che si debba rendere conto al senso comune, al buon senso, alle ragioni della vita. Il punto è che questo gioco è ormai smascherato. Per cui la gente comincia ad accorgersi del vuoto pneumatico che genera (il deserto, direbbe il Papa). E comincia a reagire. Se si arriverà a uno scontro delle culture – ha scritto il Papa nel suo recentissimo libro che raccoglie gli ultimi scritti da cardinale – non sarà per lo scontro delle grandi religioni ‘ da sempre in lotta le une contro le altre ma che, alla fine, hanno anche sempre saputo vivere le une con le altre ‘ ma sarà per lo scontro tra questa radicale emancipazione dell’uomo, cioè le ultime derive dell’illuminismo radicale, e le grandi culture storiche. Sono gli ultimi sviluppi del radicalismo, per cui (come in Spagna) una confusa ideologia della libertà conduce a un dogmatismo che si sta rivelando sempre più ostile verso la libertà, proprio perché è totalmente svincolato con la vita, il senso comune, il buon senso. Infranto questo tabù progressistico, grandi spazi si aprono allora per tentare di articolare una nuova sintesi tra le ragioni della vita e quelle della cultura illuministica e umanistica, nel senso della migliore tradizione cattolica e degli interessi degli uomini di oggi e di domani.
La libertà tradita
AUTORE:
Francesco Bonini