Un ufficiale dei vigili del fuoco di Perugia, Simone Romolini, lo scorso 15 luglio intraprende un viaggio che lo porta in Tibet, dove rimane per circa un mese, fino al 19 agosto. Questo viaggio, che nasce da un suo personale desiderio, è una fotografia su luoghi permeati da una profondissima spiritualità ed è occasione per fare del ‘volontariato’. A guidarlo fino al villaggio di Karang, dove si trattiene per quasi tutto il tempo, è un Lama. Karang è nella regione dell’Amdo, a 3.000 m di altezza. Vi abitano circa 3.500 persone. Il villaggio più vicino è a 40 minuti di macchina, ma di macchine non ce ne sono, ci sono piuttosto dei motocarri agricoli che vengono utilizzati come zappatrici ed anche come mezzi di trasporto. La giornata a Karang è scandita dal lavoro e dalla preghiera. Ci si alza presto e si raggiungono i campi: terrazzi di terra coltivati ad orzo e grano che i cinesi assegnano alle famiglie in misura proporzionale alla loro composizione. Anche i bambini lavorano: già a 4 o 5 anni pascolano gli animali (pecore e yak). Non si muore di fame! Ci si nutre di pane, zuppe e tè ottenuto da una miscela di foglie e legno macinati. Nelle case c’è acqua corrente ma non è potabile, la si usa solo per cucinare, ecco perché il tè. Nella stanza dove si cucina si dorme pure. Le abitazioni, di forma quadrata, sono costruite con paglia e fango. Simone è ospite di questo Lama. Vive con lui. Collabora al censimento delle famiglie e dei bambini bisognosi e partecipa alle operazioni di costruzione della stupa, una struttura dove vengono conservati i testi sacri del buddismo. A Karang – come ci racconta – non c’è un luogo dove ci si possa curare con la medicina occidentale, c’è solo il progetto di un ambulatorio eppure la priorità è stata data alla stupa, cioè alla spiritualità. La gente prega di continuo, per strada, nei campi, nelle case o nell’unico monastero rimasto. Una preghiera individuale, col rosario o la ruota o solo con la voce e il canto quando le mani sono impegnate nei lavori. Simone e il suo amico Lama hanno trovato un luogo per l’ambulatorio, dove dovrebbero esercitare un dentista, un oculista e un medico generico volontari. Si tratta di un terreno per il quale il governo cinese esige il pagamento di 3.500 euro (affitto cinquantennale) laddove il reddito pro capite giornaliero a Karang è di 2,50/ 3 euro. Della spesa si faranno carico i Vigili del Fuoco di Perugia che sono coinvolti anche in un altro progetto: adozioni a distanza allo scopo di consentire ai bambini del villaggio di studiare anche dopo gli 11 anni, quando l’istruzione diventa a pagamento e costa 18 euro al mese. I vigili del fuoco vogliono inviare dei giocattoli in occasione del Capodanno poiché i bambini non hanno nulla per giocare. Bambini che però non piangono mai, come sottolinea Simone. Ciò che lo ha colpito di più di questa sua esperienza e che si è portato a casa è il sorriso tibetano. Lo definisce ‘il sorriso del cuore’. ‘Non è una semplice contrazione del viso ‘ afferma ‘ ma è pace e leggerezza del cuore’.
Là, il sorriso del cuore
PERUGIA. L'esperienza in Tibet di un vigile del fuoco, Simone Romolini
AUTORE:
Chiara Bonomi