“Laudato sii, mi’ Signore per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le Tue creature dai sustentamento”. Dal Cantico delle creature di san Francesco di Assisi è tratto il tema della IV Giornata nazionale per la salvaguardia del creato, che sarà celebrata nella città del Santo umbro, Assisi, in settembre. L’aria che respiriamo è collegata con la vita, e solo quando respiriamo siamo in vita. Eppure è quella stessa aria sempre più inquinata dalla crisi ecologica, dalle emissioni dei gas serra, dal rapporto sbagliato con il creato. Da qui nasce il richiamo ad una “conversione ecologica” perché la signoria dell’uomo sulla natura non sia più “assoluta” ma torni ad essere il riflesso reale dell’unica e infinita signoria di Dio. Perché l’ampiezza e la gravità delle possibili conseguenze dell’inquinamento, molte delle quali si stanno già manifestando, richiedono un’azione incisiva a tutela delle generazioni future, ma anche di quei poveri della terra che già ora patiscono gli effetti dei mutamenti climatici. In quanto credenti siamo chiamati ad una particolare opera di custodia del creato, perché l’essere cristiani implica una precisa responsabilità nei riguardi della creazione.
La Giornata per la salvaguardia del creato è un impegno di sensibilizzazione verso la questione ambientale e sul degrado dell’ecosistema planetario, ma rappresenta anche un significativo momento d’incontro ecumenico. Nella pluralità delle tradizioni cristiane confessare Dio come il Creatore è tema condiviso, sul quale è possibile un comune sentire e un reciproco arricchimento. Ecco aprirsi, dunque, un importante spazio di dialogo e incontro tra i cristiani delle diverse confessioni, cattolici, ortodossi, protestanti, nel quale portare le rispettive sensibilità in vista di una crescita comune e per riaffermare l’importanza, anche per la fede, della questione ecologica con tutte le sue implicazioni etiche e sociali. Un’iniziativa che unisce le Chiese locali ed evidenzia l’apporto specifico che le nostre comunità devono dare oggi alla questione ecologica, per affermare ancora di più le motivazioni spirituali che la sostengono.
È un impegno che ci rimanda a san Francesco di Assisi e a quella stupenda lode da lui rivolta al Creatore; ed è un’occasione per riflettere sulla vocazione della famiglia umana in quella casa comune che è la Terra. Il pianeta è la casa che ci è donata perché tutti sappiano abitarvi responsabilmente, custodendone la vivibilità anche per le prossime generazioni. Vorremmo che ogni persona crescesse una nuova coscienza di fronte alla bellezza del creato, che fa sentire ancor più fortemente lo scandalo e lo sdegno per la manipolazione arbitraria della creazione. Occorre un profondo rinnovamento del nostro modo di vivere e dell’economia, cercando di risparmiare energia con una maggiore sobrietà nei consumi, ottimizzando l’uso dell’energia stessa e valorizzando quelle pulite e rinnovabili. Occorre una chiara disponibilità dei Paesi industrializzati all’assunzione di responsabilità per individuare e attivare misure efficaci a garantire la stabilità climatica. Uno stile di vita essenziale fatto anche di rinunce, di una maggiore responsabilità nei riguardi del futuro degli altri.