La fragilità dell’anziano: l’emergenza del prossimo futuro

Convegno / Affrontate tematiche quali l'assistenza, le metodologie e la qualità di vita

Il 5 aprile presso il Centro Smai di Cerbara, frazione di Città di Castello, con il patrocinio delle Regione dell’Umbria, del Comune di Città di Castello, della Asl n.1 e dai Sigg-Sezione Umbria, si è tenuto con una eccezionale presenza di partecipanti il convegno: “L’assistenza di qualità all’anziano fragile in residenza”. Al centro di una attenta indagine a 360’è stato collocato l’anziano visto nella emersione della sua fragilità così definita per la precarietà di trovarsi fuori della sua casa, malato e con una serie di patologie che si susseguono a cascata visto che la presenza di una ne genera di conseguenza altre e tutte altamente invalidanti. Con una successione di videate di grande chiarezza i relatori hanno affrontato con competenza le tematiche loro assegnate dalla definizione dell’anziano fragile, alla metodologia di valutazione, all’assistenza e qualità di vita dell’anziano, concluse dall’assessore alla Sanità della Regione dell’Umbria Maurizio Rosi il quale vede l’assistenza agli anziani come il tema del futuro in Umbria data l’alta qualità della vita nella nostra regione che dedica il 5,9 del proprio Pil all’emergenza anziani. Nella seconda sessione del convegno ci si è occupati di verificare l’assistenza dell’anziano fragile alla Muzi-Betti. Una tavola rotonda coordinata da A.Orsini e C.Cicioni alla quale hanno preso parte gli assessori alla Sanità dei comuni di San Giustino, Gubbio, Umbertide e Città di Castello ha concluso i lavori dopo avere affrontato le politiche locali. “Sei tu che lavori dove io vivo, non io che vivo dove tu lavori”. Di tutto quanto è stato detto, questa frase riconduce il problema alla sua implicazione maggiore: lavorare con gli anziani richiede da parte di tutti competenza, pazienza ma anche e soprattutto rispetto.

AUTORE: Adria Chimenti Augusti