Ex voto. Arte e fede nel santuario della Madonna del Bagno in Casalina è il titolo di un ponderoso volume edito a fine 2010 per i tipi di Fabrizio Fabbri Editore. “Nato” per iniziativa di don Antonio Santatoni Menichelli, rettore del santuario, e di Amilcare Conti, segretario del Vescovo di Perugia, vanta tra gli enti patrocinatori la Conferenza episcopale umbra. Si tratta di un’operazione editoriale notevole. Gli ex-voto in maiolica della chiesa della Madonna dei Bagni di Deruta erano stati già oggetto di un apposito libro apparso nel 1983, ma in questo tomo – tale infatti merita di essere definito per mole e numero di pagine (415) – tutta la vicenda che ruota attorno alla fede ed alla devozione rivolte alla Madonna del Bagno è ripercorsa dall’inizio. Tutto ebbe origine da un “coccio” che era poi il fondo di una tazza per bere su cui era dipinta la sacra immagine di Maria; qualcuno sistemò quel “coccio” tra due rami biforcati di una quercia e da questo momento (1657) si avviò una serie di eventi miracolosi. Si sa che gli ex-voto, espressi su tavolette o quant’altro, sono espressioni vive ed eloquenti, semplici ed immediate (quasi naïf) dell’autenticità della devozione popolare e palesano un’insopprimibile necessità del Sacro e del Divino. Collezioni celebri di ex-voto sono, ad esempio, quella del santuario della Madonna di Montenero di Livorno, quella di S. Nicola da Tolentino, quella della Madonna della Quercia a Viterbo, ma questa della Madonna del Bagno di Deruta/Casalina non solo non è seconda a nessuna, ma s’impone per almeno due peculiarità. La prima è il numero stesso degli ex-voto: quasi 800 dal XVII secolo al XXI; essi per lo più provengono da Deruta, il “paese dell’arte civile”, centro di produzione ceramica già almeno dal Duecento, e quindi la seconda peculiarità consiste proprio nel fatto che gli ex-voto sono costituiti da formelle di maiolica. Dopo vicissitudini varie, il santuario è stato riaperto l’8 settembre 1987 e tutte le pareti sono tornate ad essere tappezzate dalle tante e splendenti formelle. Il volume ha l’enorme pregio di fornire il catalogo completo di esse, con la precisa individuazione, descrizione e riproduzione di ciascuna. Un’impresa! Davvero un evento culturale, un’operazione di qualificata sensibilità storico-artistica. Il catalogo è preceduto, dopo la presentazione di mons. Gualtiero Bassetti e l’introduzione di mons. Giuseppe Chiaretti, da cinque contributi. Il primo di Antonio Santantoni Menichelli (La Madonna del Bagno, ovvero la perla nascosta nel bosco del colle del Bagno) ripercorre le vicende del luogo ed illumina circa il significato culturale, antropologico, religioso degli ex-voto. Il secondo consiste nella riproposizione dello studio di Ugolino Nicolini su La Madonna dei Bagni: il culto e la documentazione; quest’ultima rinvenuta in gran parte presso l’Archivio storico dell’abbazia di S. Pietro di Perugia che estendeva le sue proprietà nella zona di Casalina. Il terzo saggio, di Paolo Zucconi, è una Nota storica dell’edificio della chiesa della Madonna del Bagno. Il quarto, di Giulio Busti (Questioni tecnico-stilistiche relative agli ex voto in maiolica nel complessivo andamento della produzione ceramica derutese), immette in un’analisi della loro qualità. Nel quinto, Claudio Monotti illustra Il restauro degli ex voto in maiolica nella chiesa della Madonna del Bagno. Un volume di pregio, dunque, e soprattutto davvero utile per poter quasi toccare con mano un universo quotidiano fatto di tanti problemi di fronte ai quali valevano la fede e la devozione espressa con la materia che si aveva a portata di mano, in questo caso la ceramica.
La fede su ceramica
Un volume raccoglie tutti gli ex-voto del santuario della Madonna del Bagno
AUTORE:
Giovanna Casagrande