Presentare padre Francesco De Lazzari può essere interpretata quasi come un’“offesa”, tanti sono gli incarichi che in spirito di servizio lo stesso ha offerto in seno alla Provincia serafica dei Frati minori dell’Umbria e nella nostra diocesi. Parroco in varie realtà – per anni in Santa Maria degli Angeli – dal settembre 2011 è stato designato come “guardiano” del convento-santuario della Chiesa nuova in Assisi, che tradizionalmente accoglie la casa natale di Francesco di Bernardone.
Attualmente padre De Lazzari ricopre anche la delicata mansione di segretario generale del Sinodo diocesano. Proprio a questo evento fa riferimento il breve colloquio.
In ogni circostanza il vescovo Sorrentino invita alla preghiera per il Sinodo…
“Più che giusta tale perseveranza. Il Sinodo costituisce un tempo di verifica, riflessione, progettazione. Il suo successo si valuta dalle concrete attuazioni e realizzazioni, scaturite da una stupenda e collettiva preghiera che indica all’uomo il cammino da percorrere”.
L’impegno sinodale procede speditamente nella nostra diocesi?
“Premetto che il Sinodo non si celebra da decenni. Si tratta di un’esperienza inedita e diversa. Siamo quindi in una fase di rodaggio”.
Quali problematiche sono emerse in merito alla recente pre-assemblea a Santa Tecla?
“Ritengo opportuno fare presente che, dopo una mia relazione circa la linea pastorale del Vescovo basata soprattutto sulla Parola di Dio, è stato distribuito un primo schema sul tema sinodale della nuova evangelizzazione. Schema che i partecipanti dei cinque Vicariati hanno discusso e discuteranno con grande schiettezza, apportando naturalmente osservazioni e suggerimenti. Una apposita commissione predisporrà un Instrumentum laboris, strumento di lavoro che diventerà oggetto di ampia consultazione in seno alla diocesi”.
Quale spazio viene riservato alla partecipazione del mondo laicale?
“Nel regolamento sinodale approvato dal Vescovo si trova scritto che ‘soprattutto i laici devono essere coinvolti’”.
È possibile stabilire un nesso tra il Sinodo e la prossima visita del Papa ad Assisi?
“Ritengo di poter rispondere positivamente. Immagino infatti che Papa Francesco verrà a indicare Cristo come via da seguire, rapportandosi tenacemente all’esperienza di san Francesco e di santa Chiara, che inducono a privilegiare le periferie della povertà”.