La delegazione nursina è a Mosca

Verso la festa di san Benedetto

Sono state annunciate ufficialmente, nei giorni scorsi, in una conferenza stampa, le celebrazioni benedettine del 2005, all’interno della quale grande spazio ha avuto la parola ‘umiltà’: questo lo spirito che si vuole far permeare dai festeggiamenti. Alla conferenza, erano presenti l’arciprete di Norcia don Mario Curini, il priore del monastero Maria Sedes Sapientiae in Norcia, padre Cassian Folsom ed il sindaco Nicola Alemanno che ha detto, in apertura: ‘Quest’anno le solenni celebrazioni del 10 e 11 luglio a Norcia saranno precedute dal viaggio della fiaccola ‘Pro Europa Una’ a Mosca e poi in Baviera. La missione di questa ‘messaggera degli insegnamenti benedettini’ sarà quella di incontrare la Chiesa ortodossa a Mosca e, prima di tornare in Italia, di fare tappa a Marktl, paese natale di Sua Santità Benedetto XVI, quale omaggio di Norcia al nuovo Pontefice che ha scelto di chiamarsi con il nome del santo Patrono d’Europa nato a Norcia nel 480′. La delegazione, al seguito della Fiaccola benedettina ‘Pro Europa Una’, guidata dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Riccardo Fontana, oltre che dal sindaco Alemanno e dal priore Folsom, è a Mosca già dalla serata del 30 giugno. L’incontro presso la sede del patriarcato ortodosso con il metropolita Kyrill, l’arcivescovo di Mosca, mons. Tadeusz Kondrusiewicz e il nunzio apostolico Antonio Mennini, si è tenuto invece il 1’luglio. ‘Il viaggio della Fiaccola benedettina a Mosca – ha commentato il priore del monastero benedettino di Norcia, padre Cassian Folsom – avrà un altissimo valore ecumenico e culturale. Il monachesimo di san Benedetto – ha spiegato – è infatti il ponte principale tra il mondo cattolico e il mondo ortodosso. San Benedetto, che la Chiesa orientale celebra ogni anno il 14 marzo, rappresenta il patrimonio religioso e culturale comune, una figura imprescindibile per intavolare un sereno dialogo ecumenico tra due realtà religiose ancora contrapposte tra loro’. ‘Ma non abbiamo né dobbiamo avere la presunzione di cambiare le cose – ha aggiunto padre Cassian – Il nostro atteggiamento dovrà essere molto umile e rispettoso, come san Benedetto ci ha insegnato’. E, collegandosi a quanto detto da padre Cassian, don Mario Curini ha voluto sottolineare: ‘La nostra umiltà non sarà evanescenza. La nostra missione tenderà a sottolineare la comune cultura giudeo-cristiana e a consegnare all’Europa, a cui sono state negate le radici cristiane, lo straordinario patrimonio spirituale e culturale ereditato da san Benedetto. Non dobbiamo dimenticare – ha aggiunto – il forte legame con l’Oriente dal momento che lo stesso san Benedetto attinse molti degli insegnamenti, di cui si fece poi paladino, dai monaci siriani venuti nel V secolo in Val Castoriana, a pochi chilometri da Norcia’.

AUTORE: Antonella Franceschini - Eleonora Rizzi