Le famiglie della diocesi si sono ritrovare domenica 30 maggio a Cannaiola di Trevi, al santuario del beato Pietro Bonilli, per il loro consueto ritiro mensile. L’inizio della bella stagione ha consentito la presenza anche degli ultimi arrivati. Due giovani coppie, infatti, hanno portato i loro pargoli nati un mese fa. E poi un’altra bella sorpresa, o meglio un evento eccezionale. La presenza a Cannaiola di suor Maria Rosa Guerrini, priora delle Agostiniane di S. Chiara a Montefalco, autrice della rubrica La parola e la vita sul nostro settimanale. Una monaca di clausura che esce e per di più parla alle famiglie potrebbe sembrare una cosa strana. Ma il permesso dell’Arcivescovo e il consenso delle religiose del monastero hanno fatto sì che l’intervento di suor Maria Rosa sia stato “un dono per tutti”, come ha sottolineato don Sem Fioretti, direttore della Pastorale familiare. Con scientificità, passione e un pizzico di emozione, la monaca ha parlato delle specifiche vocazioni di un cristiano: al matrimonio, al sacerdozio, alla vita religiosa. Ognuna di esse contribuisce alla costruzione del volto della Chiesa. Avendo come punto di riferimento il ricchissimo insegnamento di sant’Agostino, ha provato a leggere la presenza della famiglia nella società e il perché della crisi e del calo di vocazioni. Ha esortato le famiglie ad essere più credibili. “Le parole non bastano – ha detto. – Spesso dimentichiamo che la cosa più importante per noi cristiani è la preghiera. Ci vuole più coraggio nel dire ciò in cui crediamo. Bisogna amare, rimanere fedeli agli impegni presi, ricercare continuamente Dio, che non significa precludere il contatto con la realtà. La preghiera e restare ancorati alla croce permettono di non seguire le voci ammaliatrici delle sirene che ci portano fuori dal percorso. Per non essere divorati dalla frenesia di questo mondo – dice ancora la religiosa – dobbiamo aprire la porta del cuore, imparare dall’umiliazione l’umiltà, cambiare la società a partire dal far bene le piccole cose quotidiane. Ci è chiesto di ritornare un po’ alla comunità delle origini, privilegiando preghiera e fraternità e non eventi straordinari, convegni e manifestazioni. O noi cristiani – afferma suor Maria Rosa – ritorniamo a domandare lumi al Signore nella preghiera, o non si avanti”. Anche perché non tutti i giorni si è innamorati della moglie o del marito, ma tutti i giorni si è mogli e mariti; non tutti i giorni la vocazione alla vita claustrale è forte, ma tutti i giorni si è monaca.
La Croce zittisce le sirene
A Cannaiola la testimonianza della Priora delle Agostiniane di Montefalco
AUTORE:
Francesco Carlini