Il periodo romano della città di Spoleto, per quanto estremamente ricco di monumenti, viene spesso sottovalutato. Il Comune e la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria sabato scorso hanno organizzato un incontro rivolto alla cittadinanza presso il Chiostro di San Nicolò. Ad accogliere gli spoletini, dei poster rappresentanti i più significativi monumenti locali. I beni archeologici romani sono stati divisi in tre categorie: le mura, le infrastrutture con gli spazi pubblici e i luoghi della socializzazione. L’incontro ha visto l’introduzione del sindaco Brunini che ha spiegato come la riscoperta dell’antichità romana spoletina “comincerà a coinvolgere scuole e istituzioni dopo questa mattinata”. Il Sindaco ha anche voluto ringraziare i familiari di Canzio Sapori che hanno deciso di donare la sua ricchissima collezione archeologica alla città. Entrando nel vivo dell’argomento, Laura Bonomi, soprintendente reggente per i beni archeologici dell’Umbria, ha spiegato come nel corso degli anni sia cambiato il concetto di tutela. Si è passati ad un coinvolgimento attivo dei cittadini intorno all’arte. In Umbria, ha spiegato la Bonomi, si guarda con più attenzione al Medioevo, tralasciando la fase romana o pre – romana che molto ha lasciato nelle nostre zone. Spoleto ad esempio, fu la prima città umbra ad adottare l’alfabeto latino; “era una città protagonista e vuole tornare protagonista”. In che modo? Coinvolgendo innanzi tutto i cittadini, questa è stata l’idea che tutti i relatori del convegno hanno sostenuto. Alessia Morigi, dell’università di Napoli, ha parlato dell’importanza della riscoperta di molti beni archeologici che spesso sono inglobati in altre strutture o in terreni di privati: è il caso della tomba di Cortaccione o dei vari resti di mura. Importante è stata poi la presentazione dell’anfiteatro, che risulta essere un esempio per quanto riguarda la stratificazione di epoche differenti. Non va ‘grattato via’ ciò che c’è di più moderno, ma scoperto ogni singolo strato al quale spetta grande importanza per capire come dalle parti più antiche si è arrivati a quelle più moderne. Passando più al concreto, Roberto Americioni, direttore generale del Comune, ha presentato varie iniziative pensate per sviluppare la cultura. Ha spiegato come grazie alla mobilità alternativa si potrà ‘vivere’ di più i monumenti, parlando di ‘città – museo’ e come il turismo sia in crescita a Spoleto negli ultimi anni. Liliana Costamagna, funzionario della soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria ha spiegato dettagliatamente i poster progettati per far riscoprire i monumenti, mentre a chiudere l’incontro il vicesindaco Castellana: “Spoleto è un bene da rivalutare a prescindere da quanti visitatori possano venire”. Al termine tutti in via Sant’Agata, al Museo Archeologico, per inaugurare la Collezione archeologica Canzio Sapori.
La città romana è una risorsa per lo sviluppo della città di oggi
Progetti per la valorizzazione del periodo romano della città di Spoleto
AUTORE:
Sara Fratepietro