Il percorso della Settimana della scuola, promosso dall’Ufficio diocesano per l’educazione e la scuola, (6-11 marzo), nell’ambito della Visita pastorale del cardinale Gualtiero Bassetti alle comunità parrocchiali di Perugia città, giovedì 10 marzo ha fatto tappa all’Istituto “A. Capitini” di Perugia per incontrare le rappresentanze studentesche di alcuni istituti superiori di Perugia, insieme ai loro professori. “Anche questa volta – come ha spiegato Luca Oliveti, direttore dell’Ufficio diocesano –, come avvenuto negli incontri precedenti, la Chiesa si è messa in atteggiamento di ascolto, per conoscere più a fondo quel vissuto scolastico che parte dalla didattica e che comprende studenti, docenti e genitori, e con il quale la Chiesa vuole colloquiare. Scuola cosa dici di te stessa?’ è lo slogan, parafrasando una frase di Paolo VI, – ha detto Oliveti – che meglio rappresenta il senso di questa Settimana, un’occasione per farsi conoscere e collaborare insieme”.
Dopo il saluto di Silvio Improta, dirigente scolastico dell’Itet “A. Capitini”, la parola è passata ai ragazzi che hanno presentato, ognuno in rappresentanza del proprio istituto, alcuni dei principali progetti realizzati in ambito scolastico.
Gli studenti dell’Itts “A. Volta” hanno proiettato due video: il primo sulla tema della non-violenza dove hanno raccolto frasi ed immagini relativi ad alcuni dei principali protagonisti della non violenza nel mondo, Martin Luter King, Ghandi, Capitini, Papa Francesco; il secondo ha affrontato il tema dell’immigrazione. Questo fenomeno “quando è causato da guerre, persecuzioni civili, fame, violenza per cui uno è costretto a fuggire, è un fatto che sconcerta ancora di più del terremoto. Perché la violenza è la parte peggiore dell’uomo che si scatena e produce l’odio, al contrario dell’amore che è la ragione d’essere della vita di tutte le creature”. “Anche la non violenza, di cui avete portato alcuni esempi – ha proseguito – sia del mondo cattolico che di quello laico e io ci metto anche don Milani che ho conosciuto personalmente, è sempre una pura espressione di amore gratuito che può essere motivata da una spinta religiosa, ma può partire anche dal cuore dell’uomo, quando si apre all’amore degli altri”. “Ho conosciuto un francescano – ha raccontato – che è stato in India 50 anni ed era molto amico di Ghandi e mi disse di come gli uomini di meditazione e di preghiera, e Ghandi lo era, hanno sempre il modo di aiutare gli altri. Ghandi è riuscito a liberare l’India dal colonialismo inglese! È stata l’unica rivoluzione non violenta che ha portato la libertà totale ad un continente senza muovere un fucile”. “Tutti questi personaggi non violenti che avete ricordato nel video sono persone a cui noi siamo debitori, per questo voi giovani – ha ribadito – fate bene a ricordarli, a immergervi nel loro pensiero”.
Il liceo scientifico “G. Alessi” ha presentato il giornalino d’istituto “La Siringa” composto da una redazione di 20 studenti di varie età. Ogni mese esce un numero per un totale di circa 600 copie e c’è anche il blog e la versione digitale. Nel corso degli anni ha partecipato anche ai concorsi di “Giornalisti nell’erba” ottenendo sempre delle ottime posizioni in classifica. “Noi cerchiamo di fare un servizio alla scuola – ha detto una studentessa della redazione – ma a volte capita di non trovare uno spazio di confronto tra chi scrive e chi legge. Abbiamo notato che in quest’era dei social si pubblica spesso in modo irresponsabile. Noi cerchiamo di pubblicare responsabilmente, però a volte capita che molte persone invece di cercare un confronto insultano senza motivo senza tentare un dibattito”. “Questo è un grandissimo problema – ha risposto il card. Bassetti – anch’io mi sono trovato a discuterlo e quando sento dire che siamo in un’era della post-verità per cui la verità, il valore oggettivo di una notizia non ha nessun valore, ma ha soltanto valore come io riesco a presentarlo, a camuffarlo indipendentemente se lo presento in maniera falsa o vera, mi crea veramente un grande sconcerto”. Allora cosa fare – ha detto Bassetti. “Bisogna combattere a viso scoperto, assumersi sempre la responsabilità della verità. E vi direi come san Paolo ‘continuate la vostra buona battaglia’”. Ha poi sottolineato il valore ancora attuale della carta stampata. “Quello che è scritto sui social oggi domani scompare, ma quello che si scrive sulla carta stampata rimane, ha sempre un valore oggettivo ed avrà valore anche fra cento anni. Il mio consiglio è di scrivere sempre secondo le categorie della verità e della responsabilità”. Un rappresentante dell’Istituto ha poi ricordato che mercoledì 15 marzo, presso i locali del liceo, si terrà un pranzo di solidarietà per raccogliere fondi per i terremotati di Norcia.
Il prof. Silvio Rondoni, direttore dell’Ufficio diocesano degli insegnanti di religione cattolica, ha ricordato di come gli insegnanti nel precedente incontro con il cardinale hanno sottolineato la difficoltà dei giovani di proiettarsi verso il futuro, verso una verità, verso una certezza, “invece voi siete il futuro, e queste proiezioni che avete fatto sono utili e indispensabili per creare una propria identità e andare verso il domani, voi siete il futuro e la speranza”.
Anche l’Istituto “Capitini” ha presentato, per voce di due studenti del secondo anno, il giornalino d’Istituto “Voci di corridoio” perché è “nel corridoio della scuola che girano le voci” hanno spiegato. Tema di uno degli articoli dell’ultima edizione è quello della violenza sulle donne, un grave fenomeno – hanno sottolineato “che si sta diffondendo a macchia d’olio e sono sempre più le donne che subiscono violenza, non solo fisica ma anche psicologica e noi vogliamo dire no a questa violenza ed invitiamo le donne a rivolgersi ai centri specializzati, a comunicare di aver subito violenza, perché spesso non denunciano”. “Un vero uomo conquista la donna con la forza del cuore e non con quella della mani” è stata una delle frasi tratte dall’articolo scritto da una ragazza.
Siamo in un’era social – ha spiegato ancora uno dei due studenti – dove parlare di religione a scuola è difficile. “Lei – ha chiesto al card. Bassetti – ha un modo per spiegare la religione ai ragazzi?”. “Qui oggi non abbiamo mai smesso di parlare di valori religiosi, che non si distinguono dai valori umani e soprattutto del valore dell’amore che è il fondamento della vita cristiana. – ha risposto il cardinale – La religione va inserita nella vostra vita, per voi è importante perché è un fenomeno universale che attraversa tutte le civiltà ed è ancora in grado di formare quell’umanesimo che racchiude tutti i valori che noi abbiamo detto fino ad ora. Papa Benedetto XVI ha detto ‘la fede e la religione si trasmettono per attrazione’, perché uno trova delle ragioni di fondo che lo coinvolgono e lo convincono “Ama il tuo prossimo come te stesso”. “Io credo – ha concluso – che oggi il compito di un educatore, chiunque egli sia, un genitore, un insegnante, un vescovo sia, con una parola che Papa Francesco usa tantissimo, accompagnamento. Chi educa non deve stare davanti, ne dietro, ma gli deve stare accanto”.