Oggi ‘laico’ è un termine di largo uso, e quindi ha bisogno di esser sempre precisato per evitarne abusi. Quando gli si dà un riferimento ecclesiale si può dire che, se il laico ha bisogno della Chiesa, la Chiesa a sua volta ha bisogno del laico. Essa è la maestra della dottrina della fede per istituzione divina, in forza del sacramento dell’Ordine sacro e nella fedeltà alla successione apostolica. Ma se tutta la vita della Chiesa si riducesse all’incontro di fedeli in una liturgia domenicale, la comunità ecclesiale esisterebbe solo di nome. Avremmo solo cristiani devoti e obbedienti, ma forse un po’ troppo isolati dal mondo esterno o in posizione piuttosto di difesa. Ci aiuterebbero a pensare, programmare e realizzare un piano pastorale. Ne abbiamo bisogno certamente, sono molto preziosi in molti ambiti. Non dovrebbero però esser solo loro ad aiutarci a costruire la nostra comunità ecclesiale. Ci sono, infatti, anche fedeli che desiderano discutere, dialogare, magari anche contestare, perché quello che trovano oggi nella Chiesa non è più, secondo loro, su misura dell’uomo d’oggi. Il quale forse, almeno secondo loro, non ci ascolta più, perché non ci capisce più. Talvolta sono forse un po’ troppo inquieti, e inquietano un po’ anche chi gli sta attorno; ma forse fanno così perché più degli altri stanno sulla frontiera, a contatto con coloro che sono privi del primo annuncio cristiano, gente però che forse attende, anche senza saperlo. Il linguaggio per annunciarlo all’uomo d’oggi, questi cristiani di frontiera forse lo conoscono più di noi, che stiamo dentro l’ovile. Di questi elementi la nostra comunità ecclesiale ha dunque bisogno, anche oggi. Ma, se la Chiesa ha bisogno dei laici, i laici a loro volta hanno bisogno della Chiesa, come abbiamo detto. I laici, infatti, dice il Concilio (LG 31), sono i fedeli che, ‘dopo essere stati incorporati a Cristo nel battesimo e costituiti popolo di Dio, e nella loro misura resi partecipi della funzione sacerdotale, profetica e regale di Cristo, per la loro parte compiono, nella Chiesa e nel mondo, la missione propria di tutto il popolo cristiano’. Laico, infatti, deriva dal termine greco laòs, che significa ‘popolo’. Ed appunto il suo rapporto con il popolo, il suo far parte del ‘popolo cristiano’ lo costituisce tale, cioè laico. Egli è tale, cioè laico, sia come singolo credente, sia come membro di una comunità ecclesiale. Se si isola cade nel laicismo, che è una deformazione della laicità. Ma chi volesse costituire gruppi e comunità ecclesiali solo con progetti e programmi collettivi, trascurando la formazione personale dei singoli, pretenderebbe di fare una somma con degli zeri, almeno dal punto di vista della fede. Momenti di solitudine, di meditazione personale, di contemplazione silenziosa sono necessari per costruire la stessa vita cristiana del singolo credente e quella di una comunità di fede, anche quando è pastoralmente, socio-politicamente impegnata.
La Chiesa e i laici
AUTORE:
' Giovanni Benedetti