Sabato 22 ottobre, a Collevalenza, si è svolta l’Assemblea diocesana convocata dall’arcivescovo Giovanni Marra, amministratore apostolico, per presentare il tema guida di questo nuovo anno pastorale: “Educare le nuove generazioni alla buona vita del Vangelo, a partire dai sacramenti dell’iniziazione cristiana”. Riempiendo l’auditorium del santuario, in un clima di comunione gioiosa, si sono ritrovati intorno all’arcivescovo i presbiteri, i diaconi, i religiosi, le religiose impegnati nel servizio pastorale della diocesi, i membri del Consiglio presbiterale diocesano, del Consiglio pastorale diocesano, della Consulta delle Aggregazioni laicali, i catechisti designati dalle Vicarie e i responsabili degli Uffici diocesani. Dopo la preghiera iniziale, mons. Marra ha subito spiegato le ragioni della scelta del suddetto tema, e attraverso un’attenta analisi socio-religiosa della situazione attuale è giunto ad indicare gli obiettivi da raggiungere. Al termine della relazione dell’Arcivescovo, i presenti sono stati suddivisi in cinque gruppi, in ognuno dei quali si è approfondito un argomento specifico (“Battesimo”, “Eucaristia”, “Cresima”, “Formazione dei catechisti”, “Preparazione al sacramento del matrimonio”). Tante riflessioni, esigenze e proposte sono emerse dai lavori, delle quali ne accenniamo alcune: l’attenzione alla famiglia, ad ogni famiglia; l’importanza della preparazione al sacramento del matrimonio, che richiede ancora più impegno e “formule” di continuità affinché le coppie di giovani sposi possano incontrarsi anche dopo ed aiutarsi scambievolmente; il coinvolgimento in un cammino di fede dei genitori che chiedono i sacramenti per il proprio figlio; l’auspicio che la messa domenicale, oltre che con il Corpo e Sangue di Cristo, sia anche momento di comunione con i fratelli; l’attenzione e la vicinanza ai ragazzi della cresima, ripartendo dalla persona e dal rapporto personale, scoprendone peculiarità, attitudini e valorizzandoli nel loro essere; la necessità che i catechisti si formino anzitutto vivendo la vita della parrocchia, realizzando quella comunione essenziale con la comunità dalla quale ricevono il “mandato” (prima del catechismo – è stato ricordato – vengono i catechisti, e prima dei catechisti viene la comunità parrocchiale) di annunciare il Vangelo; che il catechista sia, insomma, un testimone (e un modello da imitare in particolar modo dai ragazzi) e, allo stesso tempo, abbia le pur necessarie capacità metodologiche e psicologiche. Ancora una volta è emersa, poi, la necessità di far riferimento ai preziosi documenti conclusivi del Sinodo diocesano, presieduto dal compianto mons. Grandoni. Mons. Marra, ringraziando per la “partecipazione attiva e per il buon lavoro svolto”, che servirà ad ognuno per “trovare le soluzioni migliori per la sua comunità”, ha detto: “Possiamo guardare al futuro con speranza e coraggio, superando qualsiasi difficoltà ”. E a proposito di futuro… l’Amministratore apostolico – dopo aver fatto presente che ha ritenuto doveroso convocare tale Assemblea ad inizio del nuovo anno pastorale, come avviene in ogni diocesi, per dare segno della normalità della vita della diocesi di Orvieto-Todi – ha annunciato: “Tuttavia, nessuno pensi che possa essere io a chiudere questo anno pastorale, perché è da prevedere ragionevolmente che entro tre-quattro mesi sarà nominato il nuovo Vescovo. Auspico che in questi mesi nelle nostre parrocchie, nelle associazioni, nei gruppi e nei movimenti ecclesiali si crei un clima di attesa, in modo che il nuovo Pastore venga accolto con entusiasmo ed egli stesso, contagiato dal vostro entusiasmo, possa prendere in mano la diocesi per condurla sempre più in avanti, anzi sempre più in alto, come lo richiede la straordinaria storia religiosa e civile di Orvieto e di Todi”.Michela MassaroUna catechesiche coinvolgatutta la personaEducare le nuove generazioni alla buona vita del Vangelo, a partire dai sacramenti dell’iniziazione cristiana”: questo il tema che si collega agli orientamenti pastorali indicati dall’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, prescelto e illustrato dall’arcivescovo Giovanni Marra, amministratore apostolico della diocesi di Orvieto-Todi nell’Assemblea diocesana per l’inizio del nuovo anno pastorale. “Ci sentiamo incoraggiati ad affrontare il tema dell’educazione – ha spiegato il presule – anche perché è argomento molto stretto con l’Anno della fede recentemente indetto dal Papa Benedetto XVI col motu proprio Porta fidei. Educare al fine di trasmettere la fede è compito permanente della Chiesa, a cominciare dai più giovani che si preparano a ricevere i sacramenti del battesimo, dell’eucaristia e della cresima”. Oggi viviamo in un tempo di emergenza educativa che obbliga la Chiesa ad affrontare la sfida dell’educazione in generale e in particolare dei più giovani. “La Chiesa di Orvieto-Todi – ha sottolineato mons. Marra – si vuole impegnare proprio in questa direzione cogliendo e valorizzando l’occasione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, perché ancora nelle parrocchie la richiesta del battesimo, della prima comunione e della cresima continua ad essere significativa, coinvolgendo quasi tutte le famiglie”. Questo esige che la catechesi che noi svolgiamo, per preparare ai sacramenti dell’iniziazione cristiana, sia una catechesi non nozionistica ma educativa. “Occorre – ha sottolineato l’Arcivescovo – promuovere una catechesi che trasmetta i contenuti della fede non in modo puramente dottrinale ma con modalità educative che coinvolgano tutte le dimensioni proprie della persona: intelligenza, cuore, volontà, azione. L’impegno per una catechesi educativa impone una formazione adeguata dei catechisti che devono essere capaci di creare un’alleanza educativa, cioè una sinergia tra quanti sono impegnati per dovere naturale o istituzionale nell’educazione delle nuove generazioni: la famiglia, la parrocchia, la scuola”. A tal scopo, quest’anno sarà potenziata la Scuola diocesana di teologia e saranno organizzati itinerari specifici di formazione per catechisti, in quattro sedi diverse della diocesi (Orvieto, Bolsena, Todi, Acquasparta) per rendere più agevole la partecipazione dei catechisti. Quattro gli obiettivi da raggiungere: il superamento del metodo del catechismo come ora di lezione; il coinvolgimento della famiglia e della comunità parrocchiale; far capire l’unità dei sacramenti dell’iniziazione cristiana e dei tre momenti della vita cristiana (Parola, liturgia, carità), unificati dall’eucaristia; l’anno liturgico, e in esso la celebrazione domenicale della messa, è il vero itinerario di iniziazione cristiana per tutti. Soprattutto, ha precisato mons. Marra, “deve essere chiaro che la fede cristiana trasmessa dalla catechesi non solo è un complesso di idee, regole, norme morali, riti, ma anzitutto è una ‘persona’ da conoscere, accogliere nella propria vita e seguire: questa persona è Gesù Cristo”.
La Chiesa diocesana guarda avanti
Le principali proposte emerse dai lavori dell’Assemblea diocesana
AUTORE:
Antonio Colasanto