Piazza San Pietro a Roma si è animata di svariati colori il 10 novembre scorso per l’udienza di Papa Benedetto XVI con oltre 40 mila membri delle duemila confraternite delle diocesi d’Italia. Della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino eravamo in 500, con dieci pullman e otto sacerdoti, organizzati in quattro zone: Assisi città e montagna; Santa Maria degli Angeli con Castelnuovo e dintorni; Bastia con Petrignano, Tordibetto, Bettona e Passaggio; Nocera e Gualdo, coordinati rispettivamente dai priori capi-zona Rinaldo Della Bina, Dino Siculi, Mario Capitini e Maurizio Marinangeli. Nella miriade di vesti, stendardi e gonfaloni, molti hanno cercato fratelli lontani; ad esempio la confraternita di Sant’Antonio di Bastia ha ripreso i contatti con la confraternita di Sant’Antonio di Catania, che era venuta ad Assisi per il raduno nazionale del 1999, quello del nubifragio; ci si è ritrovati in previsione di un seguito. Dopo aver riconosciuto l’affezione delle nostre fraternità per il Papa, Ratzinger ha detto: ‘Fin dalle origini, le vostre confraternite si sono distinte per le loro tipiche forme di pietà popolare, a cui venivano unite tante iniziative caritatevoli verso i poveri, i malati, i sofferenti. Le confraternite – ha ammonito Sua Santità – non sono però semplici società di mutuo soccorso oppure associazioni filantropiche, ma un insieme di fratelli che, volendo vivere il Vangelo nella consapevolezza di essere parte viva della Chiesa, si propongono di mettere in pratica il comandamento dell’amore’. A questa ammonizione ha fatto seguito un paterno incoraggiamento: ‘Nella stagione di grandi cambiamenti che stiamo attraversando, la Chiesa in Italia ha bisogno anche di voi, cari amici, per far giungere l’annuncio del Vangelo della carità a tutti, percorrendo vie antiche e nuove’. La conclusione dell’esortazione pontificia si è indirizzata non all’esterno della confraternita (le persone da aiutare), ma all’interno: ‘Vi chiedo soprattutto – ha detto il Papa – di curare la vostra formazione spirituale e di tendere alla santità, seguendo gli esempi di autentica perfezione cristiana, che non mancano nella storia delle vostre confraternite’. Prima dell’eucaristia, nell’ora dei canti e delle testimonianze, erano state comunicate alcune linee proprie per la formazione dei confratelli: il coinvolgimento nelle problematiche della Chiesa del dopo Verona e la cura della liturgia. Nella diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, le aggregazioni delle confraternite, grazie all’esperienza dell’incontro con Papa Benedetto, potranno meglio vivere l’anno della Comunione, come Chiesa più che come società di mutuo soccorso. E potranno essere in prima fila, nel giugno 2008, quando l’intera diocesi restituirà al Pontefice la visita da lui fatta nel giugno del 2007.
La carità che nasce dal Vangelo
DIOCESI. Le confraternite in udienza dal Papa in Vaticano
AUTORE:
Padre Alessio Maglione