A Bastia, vicino al ponte di Bastiola, su un terreno messo a disposizione dall’Amministrazione comunale, ha avuto inizio un’esperienza che sa di “miracoloso”. Per tanti motivi. L’Associazione “Il Giunco” ha proposto a 6 giovani che frequentano i laboratori Asad, in compagnia di due volontari e due genitori, per il momento, di sperimentare la bellezza, la fatica e la soddisfazione di curare un “orto”. La fatica iniziale è dovuta al fatto che il terreno, non impiegato per fini agricoli, ha avuto bisogno di una pulizia dalle erbacce e dai sassi, prima di poter essere preparato per le semine. Grazie all’Università Libera, che ha proposto nello scorso anno accademico il Corso “Realizzazione di piccoli orti”, con le appassionate e coinvolgenti spiegazioni teoriche tenute durante i mesi di gennaio e febbraio dalliInsegnante Speranza Sans GoÈalons, si è formato il piccolo gruppo di genitori e volontari. Ed hanno avuto inizio così nel mese di aprile, le fasi della preparazione del terreno e della semina. Con una attenzione particolare, di rispetto della terra attraverso una concimazione naturale e biologica. Così la messa a dimora di tagete arancioni e gialle, belle a vedersi fiorite, non appagano solo la vista ma svolgono la funzione di “insetticida” poiché sono fiori che allontanano i nematodi, animaletti nocivi per le radici di carote e rape. Altro concime naturale impiegato, l’ortica lasciata a macerare e poi impiegata per innaffiare le piante. Una visita agli Orti ha consentito di osservare quanti tipi di ortaggi, frutta e fiori sono stati seminati: zucche, meloni, granoturco dolce, fagiolini, verze cappuccio, pomodori S. Marzano, pomodori rossi da insalata, melanzane, peperoni, bieta, girasole, insalata di tipi diversi, basilico, sedano, fragole e altri fiori, oltre alle tagete. Per ottenere tutti questi prodotti dell’Orto, è stato necessario bagnare e innaffiare le piantine, che hanno dato copiosi frutti. In questi giorni si sta programmando anche il lavoro per poter raccogliere i prodotti in inverno e così sarà seminata la senape bianca e il trifoglio, quali concimi biologici, per alimentare la vita della terra, affinché la terra stessa possa poi dare i frutti desiderati. Nel rispetto ecologico e senza le forzature dei prodotti chimici. Accanto all’esperienza del veder crescere e maturare i prodotti della natura, i giovani hanno sperimentato un altro aspetto dell’autonomia, quello di prendere l’autobus di linea per il rientro ai Laboratori. E’ importante che tutta la Città consideri questi Orti dove lavorano i sei ragazzi con i volontari, una proposta che potrebbe coinvolgere altre persone ed altri volontari, perché le scoperte sperimentate dal primo gruppo possano essere vissute anche da altri. Ma di questa esperienza entusiasmante, se ne parlerà in un incontro che l’associazione Il Giunco proporrà alla città.
La bellezza, la soddisfazione e la fatica di curare un orto
Al lavoro sei giovani che frequentano i laboratori Asad
AUTORE:
Giovanni Ardissone