Insegnanti alle prese con piccole Babeli

Studenti stranieri: un'indagine sui problemi da affrontare in aula

L’Umbria è al secondo posto in Italia, dopo l’Emilia Romagna, per numero di studenti stranieri nelle scuole. Se poi guardiamo le presenze nella scuola d’infanzia, addirittura saliamo al primo posto. Secondo i dati anticipati dal Ministero, nell’anno 2005 – 2006 l’Umbria ha avuto un totale di 10.500 allievi con cittadinanza non italiana, pari al 9,45%. Una percentuale notevolmente alta che fotografa un fenomeno non solo ‘prorompente, ma che sta diventando strutturale’, ha spiegato Laura Berrettini dell’Università per Stranieri di Perugia, nel corso della presentazione dei primi risultati di un’indagine conoscitiva sugli insegnanti umbri alle prese con i problemi di inserimento di studenti stranieri nelle scuole. L’indagine, coordinata insieme a Mauro Picchiassi, è stata presentata in occasione di un seminario per la Giornata europea delle lingue a Perugia, ‘recependo – ha sottolineato la Berrettini – le numerose problematiche manifestate dagli insegnanti che seguivano i corsi di aggiornamento nella nostra Università’. Nel questionario, distribuito a 770 insegnanti (hanno risposto in 617) dalla scuola primaria alla secondaria di II grado, al docente è stato chiesto se nella scuola esista un percorso specifico per tali studenti per affrontare le difficoltà legate alla comprensione e alla produzione in lingua italiana, avanzate soprattutto dagli insegnanti di Lettere, in misura minore da parte di docenti degli istituti professionali. Si è cercato di capire quali fossero, in particolare, le loro esigenze di formazione e di aggiornamento. Per oltre il 70% del campione la presenza degli immigrati costituisce un problema per i disagi e l’aumento di lavoro. In molti di loro c’è la consapevolezza di essere impreparati e inadeguati rispetto alle sfide a cui sono messi di fronte, e di avere scarsa conoscenza della legge sull’immigrazione. Questo soprattutto perché non hanno le conoscenze culturali, tecniche e professionali da loro ritenute necessarie per condurre una didattica efficace. Altro aspetto evidenziato la mancanza di mezzi e strumenti adeguati ai nuovi compiti, quali ad esempio libri di testo specifici e comprensibili da parte dello studente, nonché strumenti tecnologici. Da qui le richieste di corsi di recupero in lingua italiana, corsi di sostegno sia sulla lingua italiana che in altre discipline, come corsi propedeutici che possano precedere l’inserimento nella classe. Ritengono altresì necessaria una precisa formazione glottodidattica orientata a come insegnare la lingua italiana, corsi di aggiornamento legati alla pratica dell’intercultura e per la personalizzazione dell’insegnamento nella classe. Le scuole esaminate, d’accordo con l’Ufficio scolastico regionale, sono state quelle con il più alto numero di studenti stranieri. La ricerca ha poturo evidenziare che non ci sono scuole a zero presenze di stranieri. Tra le aree comprese nell’indagine quelle di Massa Martana, Bettona, Ponte Valliceppi, Umbertide, Terni, Marsciano, Norcia, Nocera Umbra, Assisi, Terni.

AUTORE: Manuela Acito