Incidenti sul lavoro. Più prevenzione e controllo

I vescovi umbri evidenziano la necessità di un maggiore coordinamento tra tutti gli enti di controllo

‘Mentre rinnoviamo la nostra partecipazione al dolore collettivo per queste sofferenze, auspichiamo una particolare attenzione di tutte le forze politiche e sindacali per i martiri del lavoro e per le loro famiglie’. Con queste parole si conclude il messaggio che i vescovi umbri hanno diffuso giovedì 5 marzo per chiedere ‘quelle leggi e accorgimenti ispettivi e preventivi che rendano più sicuro il lavoro, anche attraverso chiari standard di sicurezza’. Un messaggio breve ma esigente, deciso nell’ultima riunione della Conferenza espiscopale umbra tenutasi pochi giorni dopo che l’Umbria aveva pianto ancora un morto sul lavoro, un operaio albanese straziato in una cava nei pressi di Nocera Umbra. ‘Nulla certamente può sostituire l’autocontrollo e il controllo reciproco degli stessi operai’, scrivono i vescovi richiamando la necessità di aumentare prevenzione e controllo. Prevenzione che passi per ‘corsi di preparazione professionale per coloro che entrano nel mondo complesso del lavoro (immigrati, giovani, inoccupati’)’ e controllo che per essere incisivo necessita di ‘una concertazione e un coordinamento efficace delle responsabilità ispettive e di controllo, oggi disperse tra una miriade di competenze che determinano ritardi e disparità di trattamento’. I vescovi chiedono anche ‘ un intervento più celere per liquidare eventuali risarcimenti, ed evitare ulteriori inutili sofferenze’. ‘Dicendo questo – commentano i vescovi nel messaggio – stiamo forse invadendo ambiti che non sono di nostra competenza; e tuttavia c’è anche un’etica del lavoro che non tollera disattenzioni colpevoli, ma sempre esige rispetto e amore per la vita e le persone’. Il messaggio esprime la partecipazione ‘come vescovi, a questo lutto collettivo che si sta rinnovando ripetutamente nella nostra Italia, con il contributo anche della nostra Umbria che ha visto già otto morti nei primi mesi dell’anno’. ‘Tutte le morti fanno soffrire – aggiungono i vescovi – ma quelle degli operai che trovano la morte là dove stanno guadagnando onestamente il pane per sé e per la famiglia, e cioè nel tempo e nel luogo della loro fatica, ci feriscono ancor più dolorosamente’.

AUTORE: Maria Rita Valli