La Sicilia muore di sete, la Sicilia è ricca di acqua. Credo che in questi giorni tutti ce ne siamo capacitati. Se potessimo fotografarla da un aereo, da 12mila metri di altezza, la serie dei suoi laghi e laghetti, dei suoi invasi naturali o artificiali, delle sue dighe in terra battuta o in cemento armato trasformerebbero la visione aerea dell’antica Trinacria in una costellazione di piccoli diamanti luccicanti.Eppure la Sicilia muore di sete. L’acqua è lì, pronta, ma manca la rete di distribuzione. O se c’è non funziona. E quando comincia a funzionare fa acqua da tutte le parti. E c’è da giurare che farà acqua da tutte le parti anche la rete di distribuzione dei 500 milioni di euro stanziati come emergenza. La rete di distribuzione. Ce ne sono tante, di queste reti. Ma quella che decide è l’imponente rete dell’onnipotente funzionariato. “Funzionario”: nome tutto moderno, eppure magico, carico di mistero, di volta in volta bloccante o catartico: lo decide Lui, il Funzionario, a suo insondabile giudizio. Ricordo una rapida visita che dovetti fare alla Corte dei Conti: provinciale impacciato, avrei potuto fare la fine del sorcio in cinque minuti, e invece m’imbattei in una serie di funzionari così gentili, disponibili, cortesi che a fine mattinata mi spuntarono le lacrime dagli occhi. Quello che più sgradevolmente mi ha colpito, tra le tante chiacchiere odierne intorno al fatto che la Sicilia ha l’acqua ma muore di sete, è stata l’arroganza televisiva di un funzionario dal grugno mafioso, che in Tv ha ripetuto due volte, affacciandosi dall’alto di una diga sui milioni di metri cubi di acqua inutilizzata: A me mi pagano la stessa cifra, sia che l’acqua arrivi nelle case, sia che non ci arrivi. Prosit. La Regione Sicilia ha 18 mila dipendenti, diconsi diciottomila. Ma rimane fedele alla legge che nella notte dei tempi qualcuno elaborò dalle nostre parti, prendendo a prestito il nome di Montone (per via della rima: non me ne vogliano gli abitanti del nostro ridente paesino umbro): A Montone enno ‘n tre a fa’ ‘n cistone: uno ‘l fa, uno ‘l tiene, ‘l terzo guarda si vien bene. In Sicilia il… terzo uomo è diventato legione. Prosit.