In servizio qualificato alla diocesi

Intervista a mons. Orlando Gori, che lascia a don Maurizio Saba l'incarico di vicario generale. Bilancio di tredici anni di attività. Il nuovo impegno pastorale

Come già scritto, con riferimento al nuovo assetto stabilito in seno alla diocesi, risulta designato quale vicario generale don Maurizio Saba, cara e benvoluta conoscenza. Succede a mons. Orlando Gori, distintosi nell’incarico assunto il 1’ottobre 1996. Il passaggio ufficiale delle consegne è previsto per il prossimo 30 settembre. Molto spesso si è fatto ricorso per opinioni, pareri, analisi in merito alla realtà diocesana allo stesso mons. Gori, che anche questa volta ha dato testimonianza, senza conformismo, della propria disponibilità. Dunque, mons. Gori, addio al ‘vicariato’. Per quale motivo? ‘Dopo 13 anni era utile un avvicendamento. L’età avanzata e le forze diminuiscono. Da tempo avevo chiesto al Vescovo di lasciare, rendendomi comunque disponibile alle varie esigenze della diocesi’. Giudica positiva la sua esperienza? ‘Ho sempre ritenuto l’incarico come un servizio qualificato che immette in tutti i problemi della diocesi. Richiede vivo senso di responsabilità: il vicario è il primo collaboratore del vescovo. Dai due vescovi – Goretti e Sorrentino – ho ricevuto molti insegnamenti e buoni esempi’. Si lascia dietro qualche cruccio o dispiacere? ‘Mai tutto fila liscio, ma io ricordo questi anni in modo sereno, come un tempo prezioso, sostenuto dalla collaborazione dei membri della curia, dei sacerdoti, dei religiosi e dei laici della diocesi’. E le occasioni indimenticabili? ‘L’evento doloroso e per certi aspetti drammatico del terremoto; l’intenso anno del Giubileo 2000; le visite di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI in Assisi; la soluzione della questione francescana con il motu proprio pontificio’. Nella nostra diocesi, ecclesialmente articolata e vivace, stentano a nascere vocazioni; è spiegabile questo fatto? ‘Le ragioni, a mio avviso, sono molteplici. In breve si può dire che, a partire da una vigorosa e saggia pastorale giovanile, nascono vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Su tale linea è protesa la diocesi’.Quale augurio rivolge al successore don Maurizio Saba? ‘L’augurio di un servizio lieto, generoso, fedele e quindi fruttuoso’. Che tipo di impegno l’attende? ‘L’accompagnamento degli aspiranti al presbiterato e al diaconato permanente’.

AUTORE: Francesco Frascarelli