Gli umbri, come tutti gli italiani, sono chiamati al voto al termine della campagna elettorale più televisiva della storia. La caccia agli indecisi c’è stata anche nella nostra regione, con incontri organizzati in sale e teatri, visto che il comizio in piazza ha fatto capolino solo in rare occasioni. Con l’attuale legge elettorale – non è prevista la preferenza – i parlamentari che faranno le valigie per Roma sono noti. Con il gioco delle rinunce da parte dei leader nazionali, i parlamentari eletti in Umbria saranno Marina Sereni, Gianpiero Bocci, Leopoldo Di Girolamo, Alberto Stramaccioni per l’Ulivo alla Camera, l’azzurro Luciano Rossi accompagnato, forse, dalla collega Fiammetta Modena, Domenico Benedetti Valentini per An, un seggio sicuro anche per Rifondazione comunista, con il palestinese Ali Rashid. Poi Katia Bellillo (Comunisti italiani), Maurizio Ronconi (Udc), Silvano Rometti (Rosa nel pugno) si contenderanno l’altro seggio: sarà tutto un gioco di percentuali. Al Senato ne spettano 7 per la nostra regione. Sembrano scontati Aniello Formisano e Paolo Brutti (Ds), Stefano Zuccherini (Rifondazione Comunista), Franco Asciutti e forse Ada Spadoni Urbani (FI), Learco Saporito (An), Franco Marini (Margherita). Non dovrebbero esserci molte sorprese rispetto a questi nomi, scelti dalle segreterie dei partiti, passando sopra l’autonoma decisione degli elettori. Con l’assenza della preferenza – si potrà fare solo una croce sul simbolo di un partito, vale la pena di ribadirlo per evitare sorprese agli elettori – il cittadino si potrà trovare nella strana condizione di dover indicare un partito che ha scelto per lui gli uomini. Magari vorrebbe indicare un nome tra i 10 della lista, senza contribuire ad eleggere qualcuno che non lo affascina per niente: tutto vano. Ma la legge è questa e bisogna prenderne atto. Il voto avrà, comunque, qualche conseguenza nella geografia politica umbra, con la sostituzione in Consiglio regionale degli eletti in Parlamento, come Bocci e Rossi. In attesa del voto di domenica e lunedì, si può già pensare ad una nuova consultazione popolare. Intanto già si pensa alle elezioni comunali e al referendum per l’abrogazione delle indennità dei consiglieri regionali.
In pratica i giochi sono già fatti
Con il nuovo sistema, in cui si mette solo la 'X' sul partito, è facile prevedere chi saranno gli eletti. Il toto-voto nella nostra Regione
AUTORE:
Romano Carloni