In fedeltà ordinaria a Dio

DIOCESI. Alessandro Pianigiani racconta la vita di fede propria e del servo di Dio Mario Ferdinandi

I grandi convertiti affascinano, ma c’è anche una via ordinaria di fedeltà al Signore, pur rimanendo con i propri limiti umani. La testimonianza di Alessandro Pianigiani – classe 1915, sposo dal 1948 di Elena Berti Marini, 4 figli, 8 nipoti, direttore della Banca popolare di Todi dal 1940 al 1977, attualmente membro del Comitato per la beatificazione del servo di Dio Mario Ferdinandi – ci aiuta a comprendere che si può vivere una lunga vita rimanendo ancorati a Cristo e trovare in lui la pienezza della gioia. Ci può raccontare la sua esperienza di vita accompagnata dalla fede in Gesù? ‘Ho fatto parte dell’Azione cattolica dal 1926, nei settori fanciulli, giovani, universitari e laureati. Nel concorso annuale di cultura religiosa indetto per i fanciulli dalle diocesi italiane, vinsi il Premio Roma nel 1928, conferitomi dall’arcidiocesi di Perugia. Durante la vita mi è stato concesso di incontrare persone avviate sulla strada della perfezione cristiana. Posso affermare che la vita cristiana viene irrobustita dai movimenti e dalle associazioni che la Chiesa promuove per la salvezza delle anime. Negli ultimi anni ho tratto vantaggio dall’ascolto di Radio Maria: la Madonna vuole che il mondo si salvi’. Cosa direbbe ad un giovane che si affaccia alla vita e riceve tante sollecitazioni da molti maestri che sicuramente non la pensano come Gesù di Nazaret? ‘I giovani, come tutti, aspirano alla felicità, e solo il cristianesimo vissuto può appagare in pienezza questo anelito. L’apostolo Paolo indica la gioia tra i frutti dello Spirito ed invita i cristiani a godere sempre nel Signore. La vera gioia è spirituale e profonda, non è quella dei sensi. E poi quale onore, vantaggio e bellezza per un giovane, servire Dio che ci vuole felici!’. Lei è stato molto amico del servo di Dio Mario Ferdinandi. Come viveva Mario la fede in Gesù risorto?’Mario, magistrato e servo di Dio, viveva la fede in Cristo adempiendo con coscienza e competenza i doveri del suo stato. Però non si accontentava di questo: voleva donare agli altri, soprattutto alle persone di cultura, i tesori di verità e di grazia che abbondavano in lui. Così Mario Ferdinandi compiva con la sua vita la volontà di Dio. L’intima serenità che conservò anche nelle prove più dolorose, Mario la traeva dalla preghiera, dalla grazia dei sacramenti, dalla meditazione, dalla carità verso il prossimo, nonché dalla sua preparazione culturale e religiosa’.

AUTORE: Marcello Cruciani