L’ Umbria è la terza regione in Italia per numero di adozioni, dietro Toscana e Liguria. Ma la crisi economica comincia a farsi sentire. È quanto emerso giovedì scorso nel corso del convegno “Tutti hanno diritto ad una famiglia”, organizzato dalla Regione in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia. “L’Umbria – ha sottolineato Paolo Montesperelli, docente dell’Università di Roma – è fra le regioni con più capitale sociale ma, dal 2010 in avanti, i servizi di adozione hanno registrato una lieve flessione delle richieste; da attribuire, con alta probabilità, alla crisi economica, alla precarizzazione del lavoro e al grande stress che questo comporta sulle famiglie”.
Si è passati, infatti, dalle 121 istanze di adozione del 2007 alle 53 del 2011. Dallo studio condotto dal prof. Montesperelli, emerge che dal 2006 al 2011 i Servizi territoriali per le adozioni in Umbria hanno ricevuto 611 istanze di adozione – sia nazionali che internazionali – da parte di coppie residenti in tutto il territorio regionale. Coppie che hanno prevalentemente espresso il desiderio di adottare un solo bambino (549), ma non sono mancate, seppur in numero decisamente inferiore, le richieste per accogliere due o tre bimbi (rispettivamente 57 e 5). Le adozioni effettive sono state 295 e hanno riguardato bambini di età media non superiore ai 4 anni e provenienti soprattutto dall’Europa dell’Est, poi dall’Italia, Asia, America Latina e Africa.
Dal punto di vista burocratico, l’Umbria prevede in media un tempo di attesa di due anni dall’istanza all’adozione.
I futuri genitori sono prevalentemente coppie tra i 40 e i 41 anni, occupate a tempo pieno e con un titolo di studio medio-alto. Una fotografia, questa, che rischia però di incepparsi in futuro. Tutti i soggetti presenti (Regione, Comune, Asl, Tribunale dei minori, ecc.) hanno infatti posto l’accento sulla necessità di fare rete per poter continuare a garantire i servizi.
“La crisi – ha sottolineato la vice presidente della Regione, Carla Casciari – rischia di farci trascurare i diritti dei minori, portandoci a lasciare indietro tutto ciò che non è emergenza. Al contrario, la Regione ha voluto confermare l’attenzione verso la famiglia impegnando risorse proprie per sostenere i nuclei familiari che rischiano di scivolare nella povertà ”.
“Nel mondo delle adozioni – ha detto Marcello Catanelli, dirigente del servizio Famiglia, adolescenza e giovani della Regione – c’è un prima, caratterizzato dal fatto che i bambini abbandonati erano accolti sulla spinta della carità delle famiglie più abbienti, e un dopo segnato dal riconoscimento che avere una famiglia è un diritto. Ora, per mantenere lo stato dei diritti, bisogna rafforzare le integrazioni e la concertazione delle politiche, coinvolgendo il terzo settore e il privato sociale”.
A chi rivolgersi in Umbria
Diversi i Servizi di adozioni nazionali e internazionali presenti in Umbria allo scopo di accompagnare e aiutare la famiglia lungo l’intero percorso che porta all’adozione. Il servizio del Comune di Perugia ha un bacino di competenza che corrisponde alle quattro Zone sociali che insistono nella Asl n. 2 dell’Umbria. La sede è a Perugia, in via Fonti Coperte 19/A (tel. 075 5837914, fax 075 58335362, email adozioni@comune.perugia.it). Per la zona di Terni, la sede è presso il centro famiglia “Il Mosaico” del Comune di Terni, in via Carrara 6. Per informazioni o un colloquio, è possibile telefonare allo 0744 483576 o 0744 483559 o inviare un fax allo 0744 483567. Per gli altri territori della Regione, è possibile avere informazioni sul servizio presso i siti internet dei rispettivi Comuni.