Imprenditore che si rendeva amico

Ricordo di Alviero Moretti a circa un mese dalla improvvisa scomparsa

Dopo la pausa estiva, in occasione del trigesimo, ricordiamo con vivo rammarico la scomparsa di Alviero Moretti. Giovedì 12 agosto, nella chiesa di San Francesco di Deruta ne è stato celebrato il rito funebre. Alviero Moretti, scomparso improvvisamente all’età di 77 anni, ha lasciato in profonda angoscia la famiglia e l’intera comunità derutese. Ai funerali erano presenti moltissimi rappresentanti delle istituzioni e dell’imprenditorialità provinciale e regionale per dare l’ultimo saluto ad un uomo largamente apprezzato per l’impegno profuso nello svolgimento delle sue molteplici attività. Moretti per decenni ha svolto importanti ruoli in ambito economico, sia come imprenditore della ceramica, sia come dirigente di enti commerciali, fino alla presidenza della Camera di commercio e della Confartigianato. È stata messa in evidenza da tutti i presenti la sua capacità di relazione, l’operosità, l’intelligenza duttile e pronta a sciogliere i nodi delle questioni, e la serenità che trasmetteva per il tratto gentile e amichevole che sapeva diffondere. Il parroco don Mario Bellaveglia, che ha presieduto la liturgia insieme all’amico e compaesano don Elio Bromuri, ha ricordato come una particolare caratteristica della sua personalità, avuta da Dio come un dono di natura, l’amicizia che sapeva comunicare non solo alle persone vicine o importanti, ma anche verso quelli che aveva occasione di incontrare. Nella Chiesa infatti erano presenti anche molti semplici abitanti della famosa cittadina delle maioliche. Per qualificare anche religiosamente la persona di Moretti, il parroco ha voluto raccontare un piccolo aneddoto: nei giorni immediatamente precedenti la morte si è recato al santuario della Madonna di Montemelino e lì ha sentito il desiderio di confessarsi e il giorno dopo ha fatto la comunione, “come se Dio lo avesse preparato e accompagnato alla conclusione della sua esistenza terrena, per aprirgli la via della salvezza eterna”. A distanza di circa un mese dalla morte, La Voce esprime il cordoglio e le condoglinaze alla moglie al figlio e all’intera famiglia di Alviero così duramente provata. Abbiamo anche motivi di gratitudine per Moretti che in varie occasioni si è dimostrato amico de La Voce, soprattutto nella ricorrenza del quarantesimo di fondazione del settimanale cattolico, quando ha realizzato un piccolo manufatto di maiolica per la ricorrenza del settimanale, che teniamo sempre come ricordo. Alla famiglia e a tutti gli amici di Deruta esprimiamo una sentita vicinanza.

AUTORE: E. B.