Importante non è quanti siamo ma che ci siamo

Assemblea diocesana dell'Azione cattolica

Una giornata significativa e un luogo significativo segnano l’ottima riuscita dell’Assemblea diocesana dell’Azione cattolica presieduta dal consigliere uscente Anna Confidati. Giornata della vita e delle Beatitudini (vangelo del giorno). Il luogo dove Francesco lasciò le sue vesti per rinascere a vita nuova per essere povero di spirito. E quale l’obiettivo degli educatori di Ac che si sono riuniti in assemblea se non quello di rinascere più forti, più numerosi conservando lo spirito di S. Francesco. “Felici di essere piccoli” come numero e come incidenza ma “felici di esserci” pronti a rinascere e crescere come ha voluto sottolineare Nicola, rappresentante dei Giovani di Ac intervenuto dopo il saluto e le esortazioni di mons. Sergio Goretti vescovo di Assisi – Nocera – Gualdo Tadino. Il Vescovo ha brevemente fatto un confronto fra l’Ac di ieri e quella di oggi che è senz’altro la forma associativa più importante e più vicina alla Chiesa. Ha invitato i giovani a un confronto di stili di vita “il cristiano deve sapersi distinguere dal non cristiano”. Bisogna essere testimoni. Oggi il mondo si inchina davanti ai testimoni: non bisogna guardare alla quantità degli iscritti ma alla qualità. Il presidente uscente Celestino ringrazia coloro che hanno lavorato in questi tre anni. La verifica del cammino già percorso deve servire a programmare il futuro. Alessandra ha evidenziato le difficoltà incontrate durante questi anni che si sono risolti tutti positivamente. Giovanni ha evidenziato la poca partecipazione degli adulti giovani nella sezione di Gualdo, mentre è vivo un cammino di formazione con adulti avanti negli anni e giovani famiglie. L’intervento più incisivo è stato quello di Ernesto Diaco vice presidente nazionale del settore giovani. Nella sua relazione “Nel suo volto il nostro volto” – Identità e missione dell’Azione cattolica, sottolinea il legame fra Ac nazionale e Ac della diocesi di Assisi che non è lo stesso di quello con le altre diocesi per ciò che Assisi rappresenta nel mondo. L’Ac non è solo esperienza di ieri, è una esperienza di oggi che conosce il travaglio di un rinnovamento faticoso. L’Ac continua a essere preziosa scuola al senso della Chiesa, al servizio di essa. Il rinnovamento dipende dagli associati. Rinnovare l’Ac non significa modificare gli elementi profondi della sua identità conciliare, ma interpretare nell’oggi ciò che l’Ac è nella profondità della sua esperienza. Discernere l’oggi per arrivare a una seconda fase che sembra caratterizzarsi per un nuovo slancio missionario. Passare dalla pastorale di conservazione a una pastorale missionaria che nasce dalla contemplazione del Volto del Signore. Prima di partire con la programmazione, pensare a nuove strategie e iniziative missionarie, è necessario purificare le motivazioni dei soci da tutto ciò che vi è di inadeguato. Fare quindi esperienza di povertà, di sacrificio, di condivisione della vita, del proprio tempo; camminare a fianco dei poveri accogliendoli nelle relazioni di oggi, relazioni che devono essere cariche di umanità. Alla prossima Assemblea toccherà il compito di elaborare le linee essenziali per un rinnovamento secondo quattro “temi assembleari”: Espressione di laicità. L’Ac è richiamata a essere scuola di laicità cristiana, e inventare occasioni di dialogo, di confronto sui temi della vita, dar vita a scuole della partecipazione come luoghi di formazione per capire il quotidiano e fare delle scelte; proporre un’attenzione ai temi della pace, della solidarietà con i poveri, all’educazione; accompagnare la vita cristiana delle famiglie di Ac e sostenere la difficile situazione della famiglia della società di oggi; dare impulso all’attività dei propri movimenti; Parrocchia, diocesi, città. L’Ac si impegna, a allargare il proprio orizzonte verso altre associazioni, a promuovere iniziative di incontro, di dialogo per un arricchimento reciproco; crea occasioni che educhino al dialogo intraecclesiale, si esprime con una soggettività capace di mettere in gioco la propria identità. Caratteristica peculiare dell’Ac è il legame con la Chiesa diocesana e la parrocchia; La proposta formativa. Prendere a cuore in maniera nuova la crescita delle persone specialmente quelle in cui la fede è più debole, offrire esperienze aperte concrete, di servizio, che portino alla contemplazione di Gesù, del suo Volto, del mistero della sua vita; La dimensione associativa. Rinnovare l’aspetto organizzativo dell’Ac significa togliere rigidità e pesantezza burocratica, compiere scelte che esprimano la cura dell’Associazione come fatto collegiale, fraterno, organico a un contesto sociale e di Chiesa. Conclusa la relazione e il dibattito si è passati all’ elezione del nuovo Consiglio diocesano: rappresentanti del settore adulti: Nicoletta Angeli, Giovanni Carlotti, Cecilia Confidati, Cristina Lombardi. Settore giovani: Alberto Franceschetti, Filippo Genovesi, Alessandro Lampone, Silvia Paparelli. Educatori Acr: Nicola Freddii, Giulia Genovesi, Cristiano Ragni, Serena Tini.

AUTORE: Maria Caponetto