I partiti di opposizione si sono messi sull’offensiva, e hanno annunciato che proporranno l’impeachment del Presidente della Repubblica. Che è mai l’impeachment? È una parola del linguaggio politico americano, e indica la messa in stato d’accusa del Presidente degli Stati Uniti; praticamente, un modo per esautorarlo. Non ci sarebbe bisogno della lingua inglese: anche la nostra Costituzione prevede la messa in stato d’accusa del Capo dello Stato. Ma la prevede solo in due casi: l’alto tradimento e l’attentato alla Costituzione. Per il resto, il Capo dello Stato è intoccabile, e con ragione, anche perché le scelte politiche, buone o cattive che siano, non sono sue ma del Parlamento e del Governo: è solo il garante del rispetto delle regole, un po’ come l’arbitro sul campo di calcio. Ora, non c’è bisogno di essere degli ammiratori di Napolitano, anzi si può essere schiettamente critici verso di lui, ma è chiaro a tutti che non c’è materia per parlare né di “alto tradimento”, né di “attentato alla Costituzione”. Gli oppositori comunque dicono che ha esorbitato dai suoi poteri legittimi. È vero? Direi di no. In un sistema costituzionale come il nostro (e di altri Paesi europei) i poteri del Capo dello Stato si riducono quasi a zero quando in Parlamento c’è una maggioranza chiara e stabile e un leader forte, che diventa così il Capo del Governo. In tal caso il Capo dello Stato non può fare altro che mettere la sua firma. Quando invece in Parlamento non c’è una maggioranza coesa e non c’è un Capo naturale, spetta al Presidente della Repubblica – che comunque non può governare in prima persona – trovare una soluzione; può proporla, non imporla, perché alla fine ci vuole sempre l’approvazione delle Camere. Questo è ciò che è accaduto in Italia negli ultimi tempi (ma era accaduto anche in passato). In parole povere, e un po’ rozze: se al momento giusto Grillo avesse accettato di fare una maggioranza di governo con Bersani, il Governo era fatto. Non è colpa di Napolitano se le cose sono andate diversamente.
Impeachment, e perché mai?
AUTORE:
Pier Giorgio Lignani