In questi giorni, due notizie riguardanti la regolarizzazione degli immigrati balzano all’attenzione degli spoletini. Due fatti molto diversi fra loro, ma che hanno come minimo comune denominatore i documenti necessari agli immigrati per soggiornare in Italia. La prima: il prof. Rolando Valiani ha lasciato il supercarcere di Spoleto dopo essere stato arrestato a Roma nell’ambito dell’operazione contro la prostituzione ‘Girasole 2’ dai carabinieri del Ros: il docente universitario (ora sospeso dall’insegnamento) deve comunque rispondere di avere utilizzato la sua attività professionale per fornire alle immigrate clandestine documentazione utile alla loro regolarizzazione in Italia. La seconda: sta per terminare il tempo per la presentazione delle domande per la regolarizzazione dei cittadini extracomunitari che si trovano sul territorio italiano e che lavorano come colf, badanti oppure che svolgono un lavoro subordinato. La legge prevede che l’ultima data per la presentazione delle domande è l’11 novembre 2002. Spoleto sta dunque facendo i conti con i propri ‘irregolari’, che in queste ultime ore che restano loro per la regolarizzazione sono disposti anche a pagare ingenti somme pur di avere l’ambita ‘patente’ per restare in Italia. Ma sono anche ore in cui il rigore, sempre giustificato se diretto verso i loschi trafficanti di manodopera, viene temperato da una buona dose di umanità quando si è di fronte a queste persone in difficoltà: così, anche a Spoleto, si registra un aumento di datori di lavoro italiani desiderosi e pronti a mettere in regola gli immigrati. In tal senso, gli esempi in città e nei comuni limitrofi non mancano. Intanto il monitoraggio sui flussi migratori degli ultimi anni indica che, a prescindere dalle coalizioni al governo sia regionale che nazionale, la pressione migratoria è stata costante al pari della stretta vigilanza delle forze di polizia. In Umbria, soprattutto nell’ultimo mese e mezzo sono stati effettuati capillari controlli da parte delle Forze dell’ordine sui luoghi di lavoro; particolarmente ‘battuta’ l’area di Spoleto, ricca di piccole aziende con poca manodopera. Moltissimi i ‘fermi’ che la Polizia ha effettuato: hanno evitato l’espulsione solo gli extracomunitari irregolari che hanno mostrato agli agenti la fotocopia della domanda presentata tramite le Poste italiane alla Prefettura di Perugia e quella del pagamento effettuato per i contributi. In Italia, nel 2001 più di 40 mila persone sono state respinte alle frontiere e altri 34 mila sono state espulse con effettivo accompagnamento. Vi è poi un numero imprecisato di persone che, sfuggite ai controlli, vivono in situazione irregolare: sono quelle che gli esperti del fenomeno immigrazione stimano con grande prudenza tra il 25 e il 33 per cento dei soggiornanti regolari (300-350 mila persone). Nella città di Spoleto e dintorni una ragionevole stima di irregolari si aggira sulle 200 persone: si tratta di immigrati, in prevalenza donne, che nella maggior parte accompagnano gli anziani, li assistono nel corso delle loro malattie o si occupano di lavori domestici. Gli uomini sono invece attivi soprattutto nel settore edile oppure lavorano nelle piccole aziende agrarie e industriali, spesso malpagati e tenuti ‘al nero’. Un consiglio a quegli immigrati che leggono queste pagine e che sono ancora sfruttati a poche ore dalla scadenza della domanda di regolarizzazione, spesso in ambienti dove il lavoro è pesante e pericoloso: denunciate senza paura il vostro ‘datore di lavore’, lo Stato italiano difende i vostri diritti.
Immigrazione: anche per Spoleto è tempo di scadenze
Regolarizzazione degli extracomunitari
AUTORE:
Nerica Eminovi