Il Vero attraverso il Bello dell’arte

Incontro diocesano sull’insegnamento della religione tramite l’arte

L’ufficio Scuola diocesano ha organizzato un incontro sul tema dell’insegnamento della Religione attraverso l’arte. Relatore è stato Giovanni Gardini, insegnante di Religione della diocesi di Ravenna ed esperto di arte cristiana a livello nazionale. Il docente ha proposto come tema quello del ciclo pasquale simulando una vera e propria lezione in classe, esaminando la Passione, morte e resurrezione nei mosaici della basilica di Sant’Apollinare in Ravenna.Le tredici tavole, risalenti al V-VI secolo, sono state poste lì dal re goto Teodorico e descrivono in maniera sontuosa gli episodi che vanno dall’Ultima Cena alla Resurrezione, caratterizzati da un Cristo che in ogni scena veste i panni dell’“Imperatore”, sia perché ritratto sempre più alto degli altri personaggi, sia perché con abiti regali di color porpora e d’oro. Gardini ha voluto puntare l’attenzione sul fatto che si può insegnare religione attraverso l’arte comunicando la fede agli alunni perché ogni opera d’arte è soprattutto una “comunicazione di fede”, in ogni opera cioè, c’è un principio teologico che la ispira e che si vuole comunicare a chi la guarda. Fondamentale è poi contestualizzare l’opera d’arte cristiana sia dal punto di vista geografico, sia dal punto di vista storico: questo serve al docente di Religione per far comprendere che la fede comunicata attraverso l’opera non è sganciata dalla storia e dal territorio, cioè dalla vita. Quello che Gardini ha voluto evidenziare è che l’arte cristiana è innanzitutto parola della fede e della testimonianza: del resto il primo destinatario dell’arte cristiana, anche se non l’unico, è il discepolo del Signore. Dunque, se l’arte cristiana può muovere alla fede e quindi ha come suo tratto costitutivo quello dell’annuncio, essa può essere uno strumento prezioso anche nell’insegnamento della religione a scuola perché permette di trasmettere valori religiosi senza fare catechismo e cioè a partire da dati culturali, come sono quelli dell’arte.Dunque se una volta le opere d’arte cristiana servivano per coloro che, analfabeti, non potevano conoscere il Vangelo, oggi dinanzi ad uno straripante analfabetismo emotivo e religioso, l’arte cristiana, soprattutto a scuola, può essere uno strumento prezioso per rieducare i ragazzi al bello e al Bello con la lettera maiuscola che è il Cristo morto e risorto. Gli insegnanti hanno colto la preziosità di quest’incontro che ha tentato di dare alcuni strumenti per poter essere efficaci insegnanti di religione che provano a “trasmettere la fede” attraverso la cultura e i valori cristiani.

AUTORE: Alessandro Manfucci