Il Teatro dentro e fuori l’Oratorio

L'associazione teatrale 'La Traussa', compagnia nata nei locali parrocchiali di Baiano di Spoleto, ha festeggiato i dieci anni di attività

Una tavola rotonda in cui poter parlare del teatro, dalla sua storia alle sue problematiche e sogni, non capita certo tutti i giorni. La discussione è stata resa possibile dall’associazione teatrale ‘La Traussa’, compagnia nata nei locali parrocchiali di Baiano di Spoleto, che ha festeggiato i dieci anni di attività. Nata nel 1995 per iniziativa dell’attuale regista Danilo Chiodetti, ha voluto ricordare i due lustri di vita con una tavola rotonda e con una festa. Il tutto è avvenuto sabato 11 giugno nei locali della casa famiglia Oami e nella piazza del paese. Festeggiare i dieci anni di attività era doveroso ‘ sottolinea Chiodetti ‘ ma una riflessione sulle condizioni attuali del teatro a Spoleto era ancor più necessaria. Un sociologo, un sindaco, un sacerdote, un attore, un’insegnante, un giornalista e una dirigente della cultura hanno animato un significativo confronto. Dalle relazioni è emerso che il teatro è il mezzo di comunicazione di massa più antico, anche se soffocato dagli altri media. È l’unico a non rispondere a delle logiche e a delle formule stabilite, ha affermato l’esperto in comunicazione. Il teatro, ha continuato, è il solo che non appiattisce la fantasia dello spettatore, ma lo rende partecipe e libero. L’oratorio e il teatro è stato il tema affrontato da don Marco Rufini, delegato della Pastorale giovanile diocesana. L’attività teatrale, ha esordito don Marco, è insostituibile all’interno dell’oratorio, in cui vedremo sempre recite o rappresentazioni più elaborate. È con il linguaggio teatrale che si riesce a tramandare da una generazione all’altra espressioni, emozioni e storie, ha concluso il sacerdote. Tutti i relatori si sono trovati d’accordo nel sottolineare l’essenzialità del teatro, ma al tempo stesso hanno anche evidenziato il calo di spettatori crescente e le poche risorse che le istituzioni investono in questa antica arte. Il sindaco di Spoleto Brunini, presente alla tavola rotonda, non ha potuto esimersi dal dare una risposta a questo quesito. Le strutture pubbliche, ha affermato il sindaco, devono contribuire per mantenere il teatro, nonostante le difficoltà economiche in cui versa il settore cultura, primo sempre a subire drastici tagli. Spoleto, ha continuato il primo cittadino, convive da anni con delle attività teatrali professionali, come il Festival dei due Mondi o il Lirico Sperimentale. Il teatro di piazza o popolare è sempre stato considerato di serie inferiore. L’amministrazione comunale, ha rassicurato Brunini, sta lavorando per recuperare spazi da destinare la teatro: dal complesso di San Gregorio Minore, sconosciuto ai più, all’auditorium della Stella, dall’ex sala Bingo al complesso di San Simone. Inoltre ‘ ha concluso Brunini ‘ si sta anche lavorando per realizzare a Spoleto la settimana del teatro amatoriale, così come la settimana della danza. Le rassicurazioni ci sono, ora attendiamo i fatti.

AUTORE: Francesco Carlini