L’Arcivescovo ha pubblicato, il giorno della festa liturgica di san Giuseppe (19 marzo), una nuova lettera alla Chiesa che il Papa gli ha affidato il 16 luglio 2009. È la seconda, dopo quella scritta il 15 dicembre scorso. Il testo, che dovrà essere letto in tutte le messe prefestive e festive di domenica 28 marzo, è stato redatto in vista della Messa crismale del prossimo 31 marzo. Di seguito il testo per intero. Cari fratelli e sorelle, nel cuore della Settimana santa, i sacerdoti di ogni diocesi si ritrovano con il Vescovo per fare memoria riconoscente dell’origine del loro sacerdozio e rinnovare l’impegno e la promessa di aderire a Cristo con cuore indiviso, nel servizio della Chiesa e dei fratelli. Questo avviene nel corso della celebrazione della Messa detta “crismale”, perché in essa sono benedetti e consacrati gli olii che accompagnano la vita cristiana: l’olio dei catecumeni, che segna quanti ricevono il battesimo; l’olio degli infermi, con il quale si ungono i malati ed i sofferenti per invocare su di essi forza e consolazione; il sacro crisma, con il quale il cristiano viene consacrato nei sacramenti del battesimo, della confermazione e del sacerdozio. È una celebrazione sobria e raccolta, che mi fa pensare ogni anno alla sorgente di acqua che sgorga segreta e silenziosa sul monte e scende a valle recando freschezza e sollievo. Questa fonte è Gesù Cristo e l’olio consacrato non è altro che l’umile segno del suo Spirito che guarisce e dà vita. Sorgente di luce in un mondo sempre più immerso nell’incertezza e nell’ansia; sorgente di vita in un mondo i cui orizzonti si chiudono davanti al grande mistero della morte; sorgente di amore in un mondo che, irrigidito ed organizzato come una macchina gigantesca, corre il rischio di convertirsi in un mostro freddo ed inerte; sorgente di santità, di riconciliazione e di pace in un mondo sempre più bisognoso di bellezza e di speranza. Nell’esercizio quotidiano del sacro ministero che hanno gratuitamente ricevuto, i sacerdoti ed i vescovi pongono gli uomini in contatto con questa Sorgente. È la ragione per cui, mentre si preparano a fare memoria sacramentale della morte e della resurrezione del Signore, essi intendono confermare gli impegni assunti nel giorno della loro ordinazione presbiterale. È un momento di comunione e di fraternità, come quando ci si ferma lungo la strada per riprendere fiato e forza e “rinfrescare” le ragioni di un impegno. In questo Anno sacerdotale, voluto dal Santo Padre Benedetto XVI nel 150° anniversario della morte del santo Curato d’Ars, patrono dei parroci, il mio pensiero corre spontaneo a tutti i preti della nostra Chiesa diocesana di Spoleto-Norcia, che con umile e costante dedizione offrono a tutti la testimonianza di una vita donata senza riserve nella riproposizione quotidiana delle parole e dei gesti di Gesù, “cercando di aderire a Lui con i pensieri, la volontà, i sentimenti e lo stile di tutta la propria esistenza. Come non sottolineare le loro fatiche apostoliche, il loro servizio infaticabile e nascosto, la loro carità tendenzialmente universale? E che dire della fedeltà coraggiosa di tanti sacerdoti che, pur tra difficoltà e incomprensioni, restano fedeli alla loro vocazione: quella di ‘amici di Cristo’, da Lui particolarmente chiamati, prescelti e inviati?” (Benedetto XVI, Lettera per l’indizione di un anno sacerdotale). Desidererei allora che la Messa crismale che celebreremo nella basilica cattedrale il prossimo Mercoledì santo 31 marzo, alle ore 18, divenisse un corale attestato di affetto, stima e gratitudine per tutti i sacerdoti, diocesani e religiosi, che operano nella nostra archidiocesi. Alcuni di essi ricorderanno in quella celebrazione il 25°, il 60° ed il 65° anniversario della propria ordinazione presbiterale. Invito pertanto cordialmente tutti ad unirsi a questo momento solenne di preghiera e di azione di grazie, in particolare i Consigli pastorali parrocchiali, i Consigli parrocchiali per gli affari economici, i catechisti, i ministri straordinari dell’Eucarestia ed i gruppi liturgici, gli operatori Caritas ed i membri dei vari movimenti, associazioni e gruppi. Sarà un momento di forte ed intensa comunione ecclesiale, durante il quale chiederemo insieme al Signore di confermarci e di farci crescere nella sua carità e nella testimonianza del suo Vangelo, affinché la nostra amata Chiesa diocesana continui a proporsi con umiltà e ad essere con efficacia per gli uomini e le donne del nostro tempo “segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (LG 1). Il Signore, che ci prepariamo a celebrare risorto e glorioso con i segni della passione, ricolmi i vostri cuori della gioia pasquale ed effonda su tutti l’abbondanza delle sue benedizioni.
Il servizio infaticabile e nascosto dei preti
Lettera dell’arcive- scovo Renato Boccardo ai fedeli in occasione della Messa crismale
AUTORE:
† Renato Boccardo, arcivescovo