Con l’arrivo dei pellegrini a Gubbio si è conclusa nel pomeriggio di sabato 3 settembre la quattordicesima edizione de Il Sentiero di Francesco.
“È un’edizione sicuramente molto significativa: prima di tutto perché è la prima dopo la pandemia, con il ritorno di tanti amici e fratelli di varie parti d’Italia e anche d’Europa. Tutti con il grande desiderio di compiere ancora una volta questo cammino sulle orme di Francesco, ripercorrere questa storia di novità, di riconciliazione, di liberazione, di fraternità e anche con il desiderio di vivere, nella semplicità di questi giorni, nuovi amicizie e un tempo di immersione nel creato”.
Il vescovo di Gubbio, monsignor Luciano Paolucci Bedini, riassume in queste parole le tre intense giornate del pellegrinaggio partito da Assisi il primo settembre e arrivato nella Città dei Ceri sabato 3, dopo aver attraversato il borgo di Valfabbrica. Al parco eugubino della Riconciliazione che abbraccia la chiesetta di Santa Maria della Vittorina, le decine di pellegrini in cammino sono arrivati con canti di gioia. Nemmeno la pioggia battente di questi ultimi giorni li ha scoraggiati. C’erano bambini, famiglie, chi è abituato a camminare da solo e scopre stavolta la bellezza della condivisione, chi è viandante esperto e chi invece è ai primi passi e scopre il cammino proprio sulla Via di Francesco.
Ad accogliere e a salutare i pellegrini de Il Sentiero di Francesco c’era anche il sindaco eugubino, Filippo Stirati, che ha sottolineato ancora una volta l’importanza del cammino e del contributo all’identità francescana che viene proprio dalla città di Gubbio.
Sul luogo che ricorda l’incontro tra San Francesco e la belva feroce che terrorizzava gli eugubini, viene consegnato il Premio Lupo di Gubbio per la riconciliazione alla Confraternita di San Jacopo di Compostella, che ha sede a Perugia e accoglie i pellegrini in vari ostelli lungo la Francigena, il Cammino di Santiago e la Via di Francesco.
Da qualche anno, sul sentiero francescano, la diocesi eugubina ha affidato, proprio alla Confraternita, l’Eremo di San Pietro in Vigneto.
Ecco la motivazione del premio: Per la spiritualità fraterna e l’accoglienza generosa che i volontari offrono e condividono con i pellegrini in cammino sulle vie di San Francesco, San Giacomo e lungo la Francigena, affiancandoli con semplicità nel loro percorso di riconciliazione con se stessi, con i fratelli, con Dio e con il Creato.
Il ceramista eugubino Giampietro Rampini ha condensato tutto ciò nella maiolica consegnata dal vescovo Luciano allo storico Paolo Caucci von Saucken e ad alcuni volontari della Confraternita compostelana.
“Interpretiamo questo premio -ha commentato il professor Caucci- come un segno molto preciso: il Vescovo, la diocesi e la città di Gubbio vogliono dare un impulso proprio all’accoglienza su questa via di pellegrinaggio. L’accoglienza e l’ospitalità sono fondamentali perché l’hospitium è il luogo dove si ospitano i pellegrini come persone gradite, come persone da accogliere come fossero a casa loro. Di fronte ai grandi appuntamenti che abbiamo nei prossimi anni, specie con gli anniversari francescani, il grande giubileo romano e un nuovo anno santo compostelano, io credo che questo premio voglia significare la necessità di rafforzare proprio la struttura degli hospitales, perché necessario farlo”.
Con Paolo Caucci von Saucken, la consegna del premio diventa anche l’occasione per fare il punto su cammini e pellegrinaggi in Europa e in Italia, a poche settimane dalla chiusura dell’anno santo giacobeo, il 25 luglio scorso. In crescita i pellegrini sulla Via di Francesco: quest’anno supereranno i numeri pre-pandemia, anche secondo i dati dell’accoglienza presso l’eremo di San Pietro in Vigneto delineati dalla Confraternita.
“In questi giorni a Santiago de Compostela -racconta Caucci- è arrivato il pellegrino numero trecento mila di quest’anno e non tutti sono registrati, praticamente sono arrivati già circa quattrocento mila pellegrini a piedi.
Questo determina una conseguenza in tutti i campi, anche nel turismo, visto che gli alberghi di Santiago de Compostela nel mese di agosto stavano al 90-95% di occupazione. Quindi è un fenomeno non soltanto religioso ma anche sociale, economico, politico e antropologico perché stiamo vedendo che cambiano anche i tipi di pellegrini. Non sono sempre gli stessi, cambiano le età, sono stagionali, l’estate sono più giovani e a primavera più maturi: un fenomeno molto interessante. Sulla Via di Francesco -continua lo storico e rettore della Confraternita perugina – arriva un pellegrino già molto motivato, che cerca san Francesco principalmente e attraverso il Santo ovviamente cerca Dio, la spiritualità e l’interiorità, quindi c’è già una scelta a monte”.
L’edizione 2022 de Il Sentiero di Francesco si è chiusa, come di consueto, con la celebrazione della Santa Messa presso la chiesa di San Francesco a Gubbio, presieduta del vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini.