Angela Merkel ha lasciato la carica di Cancelliera dopo ben sedici anni ininterrotti. Quattro legislature consecutive (lì durano quattro anni), quattro elezioni vinte, quattro governi di legislatura. Nello stesso arco di tempo, in Italia il capo del Governo è cambiato otto volte. Il confronto diventa ancora più sorprendente se si guarda all’intero periodo dal 1949 (anno nel quale fu ricostituito lo Stato tedesco) a oggi. In questi 72 anni i Cancellieri federali sono stati otto (Merkel compresa)... non vale la pena contare i Governi che abbiamo cambiato noi nel frattempo. E diciamolo pure, non sembra che la Germania sia stata governata molto peggio dell’Italia; mentre la stabilità di un Governo, se non è proprio pessimo, è già di per sé un bene per il Paese. Ci chiediamo dunque quale sia il segreto che fa funzionare così bene il sistema istituzionale tedesco.
La legge elettorale tedesca
Molti credono che nella loro Costituzione e/o nella loro legge elettorale ci sia qualche marchingegno che assicura la stabilità e che quindi dovremmo copiare. Da studioso di queste cose, garantisco che non è vero. La legge elettorale tedesca è un proporzionale puro, che solo di rado dà al partito primo classificato la maggioranza assoluta dei seggi; più di frequente il Governo si forma grazie alla coalizione di partiti che alle elezioni erano avversari e torneranno a esserlo alle elezioni successive. Come questa volta: il nuovo Cancelliere è stato primo alle elezioni battendo il partito della Merkel, ma nell’ultimo Governo presieduto da Angela lui era il suo vice, leale e collaborativo. Adesso invece forma una coalizione con altri, e la Cdu sarà all’opposizione. Senza traumi e senza scandali.
Qual è dunque il segreto di questa democrazia che funziona così bene? Azzardo una risposta: sono la cultura civica, il senso di responsabilità, la buona fede reciproca che accomunano gli esponenti dei partiti grandi e piccoli e i loro elettori. Non esiste lì un Bertinotti che fa cadere il governo Prodi, o un Salvini che fa cadere il primo governo Conte, per fare l’esempio di due fra i tanti esecutivi silurati dall’interno delle loro stesse maggioranze. Sì, c’è qualcosa che dovremmo imparare dai tedeschi.