Il sacramento è valido oppure no? Il tribunale cerca di capire. Ma non indaga sulla fede

Inaugurato l'anno del Tribunale Ecclesiastico regionale

Il Tribunale ecclesiastico regionale umbro si occupa prevalentemente di matrimoni e in particolare di verificare, qualora uno dei coniugi lo richieda, se il sacramento è stato celebrato validamente oppure no e, quindi emetere una sentenza in cui si dica se il sacramento è valido, oppure nullo e dunque come se non fosse mai stato celebrato. La cosa che colpisce guardando le cause di nullità del matrimonio è che non vi è riferimento alcuno alla fede dei coniugi. Il tribunale, pertanto, non indaga nè sulla fede nè sull’amore che i due potevano nutrire, ma cerca di capire se la manifestazione di volontà di contrarre il matrimonio secondo il rito della Chiesa è stata data in piena coscienza, e capacità di assumere gli obblighi il sacramento richiede. Per svolgere questo delicato compito il tribunale si avvale di 27 persone, la maggior parte sacerdoti, ma vi sono anche 10 laici. Tra i laici vi è un giudice, Enrico Solinas, e vi sono i due patroni stabili, gli avvocati Giuseppe Carpita e Giorgio Federico Mancini ai quali è affidato il compito di svolgere una prima valutazione dei casi ai fedeli che ne facciano richiesta. ‘È importante, ha detto mons. Rosa, ribadire che l’Istituto del Patrono stabile intende offrire a tutti consulenza e assistenza legale gratuita, slegata dalle possibilità economiche della persona’. Il Tribunale nell’anno 2005 ha visto la conclusione di 90 processi ed ha trattato, complessivamente, 183 cause. Delle cause trattate si è riconosciuta la nullità del matrimonio per ‘incapacità’ in 53 casi, per esclusione della prole in 20 casi, per esclusione della indissolubilità in 20 casi e per esclusione del matrimonio in due casi. Il processo di prima istanza in 53 cause si è concluso nell’arco di un anno, in 35 entro i due anni e in cinque casi oltre i due anni.

AUTORE: Maria Rita Valli