Diventa incandescente la corsa alla vittoria del girone B di lega pro e non solo per il caldo sole di una primavera ormai sbocciata, ma perché si assottiglia il divario tra i Grifoni e l’Avellino dopo l’ultima rocambolesca giornata di campionato.
A tre partite dalla fine della stagione regolare il distacco che sembrava incolmabile fino a qualche domenica fa si attesta ormai a sole 2 lunghezze dopo la sconfitta degli irpini nella complicata trasferta laziale a Latina e la concomitante vittoria del Perugia in casa con il fanalino di coda Sorrento.
Tutt’altro che agevole l’affermazione dei biancorossi che, forti di una cavalcata inarrestabile nel girone di ritorno (9 vittorie 1 pareggio e 1 sconfitta), parevano destinati ad una formalità. Queste partite, come ha dimostrato la storia di questo campionato, sono quelle più complicate per la squadra di mister Camplone che, per indole, soffre chi si chiude e aspetta mentre si trova a suo agio quando entrambe le squadre cercano di “fare” la partita. Complice anche un appannamento più mentale che fisico di alcuni degli uomini trainanti, neanche il vantaggio su splendido tiro da fuori di Dettori contribuisce a rendere l’incontro in discesa per il Perugia. Mentre infatti da Latina giungono notizie confortanti, sul prato del Curi si continua a soffrire e dopo un paio di nitide occasioni mancate anche per sfortuna dai Grifoni, un rinvio incerto del portiere Koprivec e un “buco” in difesa propiziano il pareggio del Sorrento, che si era fatto via via più minaccioso e gelano gli spalti gremiti e accaldati del Curi.
Mancano 15 minuti al termine ma la posta in palio è troppo grande e il Perugia è costretto a vincere. Non è la squadra vista a Catanzaro o ammirata a Frosinone ma gettando le ultime forze oltre l’ostacolo si ripropone verso la porta del Sorrento e in una di queste azioni su una bella “sponda” di Ciofani trova il gol vittoria con una rasoiata di Fabinho che lascia immobile il portiere Rossi. Il Curi esulta e si scioglie la tensione accumulata nei minuti post pareggio. A Latina come a Perugia il risultato non cambia e al fischio finale, mentre le ombre del pomeriggio rinfrescano i volti stanchi ma felici dei giocatori che festeggiano esausti sotto la “Nord”, Avellino e Perugia sono ancora più vicini.
Dopo la sosta mancheranno tre partite, tre tappe finali di questa corsa infinita, da affrontare a testa bassa senza pericolosi rimpianti per i punti lasciati per strada e per le occasioni perse ma con la consapevolezza della propria forza e con la spregiudicatezza che ha caratterizzato questa incredibile rimonta di una squadra destinata a soffrire ma, probabilmente, a vincere.