Il Patrono inviato da san Pietro

PASSAGGIO DI BETTONA si prepara a festeggiare san Crispolto, antico evangelizzatore e martire

Volge al termine la festa del patrono di Bettona san Crispolto, di cui parla volentieri il parroco don Dario Resenterra, consacrato nell’agosto 1979 dal vescovo mons. Dino Tomassini e da anni titolare della parrocchia di Santa Maria Assunta. Da ricordare che la Collegiata verrà riaperta al culto entro l’anno corrente, dopo una inagibilità protrattasi dal terremoto del 1984. Può in sintesi raccontare ai ‘profani’ il martirio di san Crispolto? ‘San Crispolto, martire e vescovo di Bettona, è conosciuto attraverso la Passio Sancti Crispolti, un racconto che ha per oggetto la sua vita e che appartiene alle cosiddette Passiones. Il santo, inviato dall’apostolo Pietro in Italia, giunge a Bettona e qui avvia la sua attività di evangelizzazione, compiendo diversi miracoli. Viene flagellato, gettato in una fornace ardente (senza bruciare) e infine segato in due dal prefetto Austerio’. Dove riposano attualmente i resti mortali? ‘Prima presso la badia di San Crispolto al Piano (vocabolo Bucaione). Nel 1266 i suoi resti mortali sono stati trasferiti in città, nella chiesa a lui dedicata, dove si possono ancora ammirare dentro un’urna’. Il santo patrono gode di un culto occasionale o radicato? ‘L’attaccamento che i bettonesi hanno verso il Santo, anche di quelli emigrati verso i paesi vicini, è ancora forte e solido. La processione che si svolge nella sera della vigilia si snoda con le confraternite intorno alle mura e alle torri, mentre nelle colline circostanti centinaia di torce ad olio illuminano le insegne del santo. Sabato 12 (giorno solenne dedicato al patrono), alle ore 11, il vescovo diocesano (quest’anno per la prima volta mons. Domenico Sorrentino) tradizionalmente presiede una concelebrazione animata da inni sacri, eseguiti per la circostanza attuale dal coro polifonico Controcanto di Bettona’. Quali sono le fasi essenziali del programma della festa? ‘Quando la processione rientra in chiesa, c’è il bacio all’argenteo busto del Santo, e per antichissima usanza si tocca l’ovatta sulle reliquie per poi conservarla con grande cura. Per solennizzare ancor più l’attaccamento al santo, la sera della vigilia fuochi artificiali annunciano la festa ai paesi limitrofi’. Chi ha collaborato e sta collaborando alla realizzazione del programma? ‘Tutta la popolazione si premura di rendere accogliente il paese. Anni fa si impegnava un comitato, mentre ora è la Pro loco che porta avanti insieme con la parrocchia questa tradizione, grazie anche alla raccolta di denaro (questua) che viene effettuata casa per casa nell’intero territorio comunale’.

AUTORE: Francesco Frascarelli