La Chiesa eugubina continua a segnalarsi per le iniziative di concreta vicinanza verso quelle realtà che soffrono per la mancanza di risorse: dal Perù alla Bolivia, da Haiti al Cile, allargando lo sguardo fino al Congo grazie alla generosità della contigua città marchigiana di Cantiano, parte integrante della diocesi di sant’Ubaldo. Lì è stato parroco per tanti anni mons. Fausto Panfili, ora alla guida della parrocchia di San Pietro in Gubbio e vicario generale. Una delegazione composta, oltre che da mons. Panfili, da don Guido, sacerdote congolose che opera a Cantiano, dall’imprenditore Giuseppe Tommasini, don Bruno Pauselli, don Lanfranco Conti, ha effettuato un viaggio in Congo per concludere ed inaugurare una serie di infrastrutture finanziate direttamente dalla comunità cantianese. “È stata un’esperienza affascinante e gratificante – ha confidato mons. Panfili – anche se molto dura sul piano fisico. Una volta arrivati, abbiamo dovuto viaggiare per ore e confrontarci con difficoltà di ogni genere, soprattutto per la mancanza di strade degne di tal nome. Alla fine comunque i sacrifici sono stati ripagati dall’accoglienza ricevuta, e soprattutto dalla spontanea cordialità ed immediata amicizia della gente, semplici persone o addirittura capi villaggio”. Nella circostanza sono state completate operazioni avviate da anni. A Kindongo è stata inaugurata una chiesa di 250 mq, dedicata a San Pietro, costruita nell’arco di cinque anni. La spesa è stata di oltre 60.000 euro, messi insieme dalla generosità dei cantianesi. Al missionario, nel passato, è stato donato anche un mulino con un generatore che, lavorando di notte, consente alla parrocchia di introitare risorse per andare avanti. Altra inaugurazione a Manzasay dove la generosità dell’ing. Giuseppe Tommasini ha consentito di costruire una scuola (sei aule dove si alterneranno i 250 ragazzi della zona). Ha richiesto un investimento di 160 mila euro. Sono intervenuti anche la Regione Marche, la Provincia di Pesaro, il Comune ed i cittadini di Cantiano, la Caritas diocesana. Un’opera frutto di ampie sinergie, accolta con gioia dai giovani e dagli adulti. La solidarietà non si ferma qui: è già stato assunto l’impegno di realizzare, sempre a Manzasay, un acquedotto. “Un’esperienza molto bella – ha sottolineato mons. Panfili –, una conferma di come la generosità non ostentata consenta di scaldare i cuori ed allacciare rapporti di autentica amicizia”.
Il nostro Congo
Iniziative di solidarietà organizzate insieme a Cantiano
AUTORE:
Giampiero Bedini