Lo ‘spirito d’Assisi’, nato nella storica Giornata mondiale di preghiera per la pace convocata ad Assisi da Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986, nel suo lungo peregrinare nel mondo è giunto quest’anno a Cipro, la piccola isola nel cuore del mar Mediterraneo, toccata dalla predicazione dell’apostolo Paolo, dove si è svolto il grande incontro interreligioso della Comunità di Sant’Egidio. Cipro è divenuta per tre giorni il crocevia di tanti uomini e donne di religioni e culture differenti, che si sono incontrati, hanno dialogato e pregato gli uni accanto agli altri. In questi ventidue anni, su invito della Comunità, uomini e donne di culture e religioni diverse hanno percorso una via di incontro e di preghiera per la pace, portando ovunque l’eredità dello ‘spirito di Assisi’, creando legami di amicizia e di cooperazione, testimoniando l’intento comune di costruire una civiltà del convivere, proprio perché, come disse Giovanni Paolo II: ‘La pace è un cantiere, aperto a tutti e non soltanto agli specialisti, ai sapienti e agli strateghi’. Il meeting internazionale ‘La civiltà della pace – religioni e culture in dialogo’ è oggi parte di quel grande cantiere che costruisce la pace, dove le diverse religioni possono portare il cuore del proprio messaggio di amore e non di violenza, perché c’è bisogno del lavoro di tanti nel cantiere della pace. Lo ‘spirito di Assisi’ manifesta come lo spirito abbia una forza propria, forza umile e debole, nei confronti di quella arrogante del potere politico o economico. È la forza della preghiera, dell’amore, del dialogo, dell’incontro. Sì, il mondo spirituale ha una sua forza pacifica e pacificatrice, che cambia gli uomini e la storia. La gente di Cipro sa che cosa vuol dire la pace, perché ha conosciuto il dolore della guerra e dell’abbandono delle proprie case. Cipro ha alle spalle una storia di convivenza tra due comunità etniche e religiose. Ma, da vari decenni, è divenuta ormai l’ultimo lembo di Europa occupata. Cipro sa cos’è il dolore della divisione, dell’odio e dell’assenza di dialogo: per questo ha accolto con gioia questo incontro. Le terre del Mediterraneo sono mondi dove si vive insieme tra gente diversa, religiosamente e etnicamente. La convivenza è difficile. Penso al vicino Libano. Come non avere nel cuore l’impossibile situazione della vicinissima Terra Santa? Vivere insieme è la sfida della sponda meridionale e di quella settentrionale del Mediterraneo, con la nuova emigrazione. Ma anche di tante parti del mondo. Per vivere insieme, bisogna comprendere che la presenza dell’altro, anche se molto diverso, è un dono. Infatti la civiltà è tale se non ha un solo colore, ma è arcobaleno, frutto incroci tra storie e identità diverse. Il mondo in cui l’altro, il diverso, è soppresso, è la terra delle barbarie. La vera civiltà è quella del vivere insieme. L’incontro di Assisi, e oggi quello a Cipro, sono la manifestazione comune della fiducia nelle energie spirituali e nella forza debole della preghiera: una preghiera senza commistioni sincretistiche, ma rispettosa delle diversità, fiduciosa della sua forza disarmata. E ancora, il conoscersi, nel rispetto delle diversità, assume anche il significato di abbreviare le distanze e di favorire l’impegno ad estirpare, nelle diverse culture, le radici di incomprensione.
Il fascino di una profezia
Parola di Vescovo
AUTORE:
' Vincenzo Paglia