Il 26 aprile l’Aild (Associazione italiana Lions per il diabete) ha promosso a Perugia un’iniziativa pubblica con l’intento di sensibilizzare la popolazione alla prevenzione e alla diagnosi precoce del diabete mellito.
Il diabete è una malattia sociale in continua crescita e va temuto per le gravi ed invalidanti complicanze a lungo termine, soprattutto di tipo cardiovascolare. Si stima che in Italia oltre l’8% della popolazione di età compresa fra 20 e 79 anni sia affetta da diabete. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità queste cifre sono destinate ad aumentare del 20% entro il 2030, in assenza di interventi di prevenzione.
Le ragioni di questo aumento progressivo sono legate alle nostre abitudini di vita, caratterizzate da un’eccessiva e scorretta alimentazione e da una scarsa attività fisica. In tal modo viene favorito lo sviluppo del sovrappeso e dell’obesità, che predispongono in maniera determinante alla comparsa del diabete. Si consideri inoltre che nel nostro Paese il 30% dei bambini è affetto da sovrappeso o obesità, condizioni che possono persistere in età adulta, con la conseguente comparsa di malattie metaboliche e cardiovascolari.
Si comprende quindi come la prevenzione delle malattie dell’adulto passa attraverso l’educazione a un corretto stile di vita sotto il profilo nutrizionale e motorio impostato fin dall’infanzia.
Se l’educazione è fondamentale nella prevenzione del diabete, una diagnosi precoce è essenziale per la prevenzione delle sue complicanze a lungo termine. La terapia è infatti più efficace quanto più precoce è la sua applicazione nella storia naturale della malattia. A questo servono le indagini di screening del diabete che l’Aild da qualche anno organizza in piazza a Perugia ad aprile e novembre.
Al dosaggio della glicemia viene associata la registrazione di una serie di parametri anamnestici e antropologici che consentono di definire il grado di rischio di sviluppare il diabete negli anni futuri.
Nella nostra regione negli ultimi due anni ha aderito a questa iniziativa anche Federfarma Umbra (l’associazione dei titolari delle farmacie private dell’Umbria), realizzando in oltre 100 farmacie alcune migliaia di contatti con i cittadini. I dati, raccolti in schede già predisposte, vengono elaborati di volta in volta, e hanno già offerto interessanti osservazioni che incoraggiano a continuare con la metodologia adottata per promuovere stili di vita corretti in una fascia di popolazione sempre più ampia.