Storie di derby che si susseguono negli anni, e quasi sempre con lo stesso copione. Anche nell’ultimo in ordine di tempo, è un episodio a decidere la sfida condotta – da entrambe le parti – con più paura di soccombere che voglia di sovrastare l’avversario. È il Perugia, alla fine, a conquistare i 3 punti e a bissare la vittoria di qualche mese fa al “Libero Liberati” di Terni. Una doppietta inconsueta nella storia della rivalità tra i due capoluoghi della regione. Nel dopoguerra, solo nel 2004-05 i Grifoni si imposero in entrambe le gare annuali, mentre risale addirittura al 1930-31 l’altro precedente, anche se la vittoria di ritorno, in quel caso, fu conquistata a tavolino, dopo un pareggio sul campo, a causa di un’invasione di campo. Tornando ai giorni nostri, questo derby si ricorderà per il non-gioco delle due squadre e per il quarto d’ora finale che ha regalato i momenti decisivi.
Nella cornice di pubblico incandescente, come la circostanza prevede, è la Ternana a farsi preferire soprattutto nella prima frazione. Breda alza un pressing su tutti i portatori di palla biancorossi, e il Perugia, in evidente difficoltà a proporre la manovra, è costretto al gioco aereo che non trova sbocchi e non crea pericoli. Il primo tempo si chiude con una occasione per parte, più limpida quella degli ospiti con Ceravolo che si fa ipnotizzare da Rosati in uscita.
Anche ad avvio ripresa sono i rossoverdi ad avere due occasioni, dimostrando di essere in grado di fare male all’avversario; ma Breda commette l’errore di non avanzare di più i suoi e, dopo la mezz’ora, viene punito. Un folle intervento di Valjent al limite sullo sgusciante Aguirre costa il secondo cartellino giallo al numero 4 della Ternana, che deve abbandonare il terreno di gioco. Bisoli non ha cambi e rischia il centrocampo a due sistemando un 4-4-2 che assomiglia a un 4-2-4.
L’intento è quello di provare a sfruttare la superiorità numerica. La mossa è coraggiosa e viene premiata quando, al 39’, Prcic ha la palla buona al limite e non si fa pregare, insaccando alle spalle di Mazzoni e cancellando l’equilibrio diventato improvvisamente instabile. Quello che succede dopo è un brivido che corre attraverso gli animi dei 13.000 presenti di “fede” biancorossa. Dall’altra parte cala ancora il silenzio, e non potrebbe essere altrimenti. La Ternana, ridotta in 10, non ha la forza di reagire nella manciata di secondi che rimangono, mentre il Perugia non fatica ad arrivare in fondo.
Gli uomini di Bisoli, praticamente con l’unico tiro in porta della gara, conquistano i 3 punti, ma soprattutto regalano una gioia immensa ai propri tifosi, ricompensandoli per una stagione al momento non brillantissima. Il trionfo nel derby non deve far dimenticare, però, le difficolta di gioco che questa squadra patisce, alle quali bisogna provare a ovviare per lo sprint finale di campionato. Da parte rossoverde, la terza sconfitta consecutiva, ma soprattutto quella cocente del “Curi”, apre una nuova crisi interna e una spaccatura netta con la tifoseria, che non sarà facile ricucire se non ritrovando prestazioni e risultati dignitosi.