Lungo la vecchia strada provinciale ‘Libbia’ che da Sansepolcro conduce ad Arezzo, pochi chilometri dopo il paese di Anghiari, due indicazioni turistiche segnalano al viaggiatore il Cenacolo e il castello di Montauto. Di probabile origine franca, i signori di Montauto sono documentati dall’XI secolo, ma la località non è nota tanto per l’elegante castello, ancora di proprietà dei conti, o la grande villa rurale della Barbolana, dal severo e signorile impianto architettonico, quanto perché nella cappella del castello è stata custodita per secoli una insigne reliquia di san Francesco d’Assisi: il saio imbevuto del sangue sgorgato dalle stimmate ricevute sul vicino monte de La Verna nel settembre 1224. Durante il viaggio di ritorno da La Verna ad Assisi, dirigendosi verso Sansepolcro, Francesco passò da Montauto, dove fu ospitato dal conte Alberto, il quale donò al Santo un nuovo saio, in cambio di quello vecchio. La presenza di una reliquia così preziosa suscitò nei conti di Montauto l’idea di costruire un convento, ma solamente tra il 1565 e 1567 fu possibile edificarlo. Il piccolo convento, la cui chiesa fu dedicata a San Francesco e consacrata il 15 giugno 1578, fu affidato ai frati Minori Cappuccini, che vi rimasero fino alla soppressione napoleonica del 1810. Ritornati nel 1815, i frati lasciano Montauto nel 1958. Due anni dopo, su iniziativa del vescovo di Sansepolcro mons. Domenico Bornigia, la cui memoria è ancora viva tra la gente del posto, e della Superiora generale delle Suore del Cenacolo il convento fu trasformato in casa di esercizi spirituali. Il convento si presenta in elegante stile rinascimentale e si lascia apprezzare particolarmente per le linee eleganti della chiesa e quelle semplici del chiostro. Rimangono intatti gli antichi coro e refettorio dei frati; nella chiesa, la cappella sepolcrale dei duchi di San Clemente, ristrutturata tra il 1911 e 1913, si lascia apprezzare come esempio di stile neo-rinascimentale toscano. Pochi anni fa, accanto al convento, è stata ricavata una nuova e accogliente foresteria. La casa propone un programma di esercizi spirituali e ritiri durante tutto il corso dell’anno. Solitamente, chi frequenta Montauto, immerso nel verde del bosco, porta con sé il ricordo di una intensa esperienza spirituale, ma anche quello della buona cucina delle suore. Lungo la strada, subito dopo il colle di Anghiari, si può visitare la pieve di Santa Maria Annunziata in località Sovara, tra le più antiche pievi della diocesi di Città di Castello, passata a quella di Sansepolcro nel 1520. INFO UTILICenacolo di Montauto ‘ Casa di esercizi spirituali: 0575723072, 0575723066; cenacolomontauto@libero.it.Comune di Anghiari ‘ Informazioni turistiche: 0575749279; www.anghiari.it.
Il ‘Cenacolo’ e il castello di Montauto
AUTORE:
Andrea Czortek