Il Calendario di Frate Indovino compie 80 anni

Il Calendario di Frate Indovino festeggia i suoi primi 80 anni, 80 anni di storia italiana: il cappuccino in barba bianca continua a sorridere alla vita e rallegrare le case degli italiani con i suoi consigli e la sua saggezza antica. Con l’umorismo tipico francescano e la familiarità cappuccina è riuscito con immagini, ricette, detti e consigli a mantenere viva e a custodire la tradizione della cultura popolare italiana in maniera semplice e accattivante. Nelle sue copertine sono racchiuse fotografie impresse nell’immaginario collettivo.

L’edizione del Calendario di Frate Indovino del 2025

Un’edizione molto speciale, già dalla copertina, quella del 2025, anno santo del Giubileo indetto da Papa Francesco, cui questa edizione è dedicata sul filo rosso del tema comune della speranza. Non solo: 1225-2025, ricorre un altro compleanno importante, gli 800 anni del Cantico di frate sole di san Francesco d’Assisi, tra le primissime poesie scritte in lingua italiana. Una pagina dell’almanacco ne pubblica il testo accanto al commento in versi del poeta e scrittore Daniele Mencarelli.

 

Numero speciale dedicato al Giubileo della speranza

“È davvero un dono della Provvidenza – dice Paolo Friso, direttore generale delle Edizioni Frate Indovino – celebrare il nostro 80° nel corso di un anno giubilare. Non capita spesso, no? Per questo abbiamo voluto dedicare questo numero speciale al grande Giubileo della speranza. Vogliamo così rispondere all’appello di Papa Francesco e arrivare a tutte le famiglie

La copertina del calendario 2025 con l'immagine di spalle del Papa che appoggia le mani sulla porta santa di San Pietro leggermente aperta a sinistra l'immagine di Frate Indovino con la barba
La copertina

come pellegrini di speranza, tenendo fede al nostro motto: una buona parola, nella vita di ogni giorno”. In un momento come quello attuale, in cui i potenti della Terra [a cominciare dal presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ndr] rimettono in discussione gli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici, il Calendario 2025 si fa portavoce di un forte richiamo alla responsabilità nei confronti della questione ambientale, della limitatezza delle risorse, dello spreco indiscriminato. Un invito a promuovere la sostenibilità come stile di vita, che sollecita un ripensamento dei sistemi economici, sociali, politici e tecnologici che tenga conto dei bisogni e dei diritti di tutte le comunità, anche le più emarginate.

La Fondazione Assisi Missio

Già l’edizione del 1979 raccontava le storie delle missioni e all’impegno dei frati nei Paesi in via di sviluppo. Il Calendario del 2009, a 100 anni dalla prima missione dei frati cappuccini in Amazzonia, illustra molte delle attività economiche nate grazie al contributo dei lettori. Dal 2013 è la Fondazione Assisi Missio che, sempre grazie alle donazioni raccolte con il Calendario, a promuovere progetti di prossimità nel nostro territorio per le famiglie in difficoltà sociali, economiche ed abitative; si occupa inoltre dell’accoglienza dei profughi e degli immigrati. E ancora, entrando ancor più nell’oggi, si affrontano le situazioni di crisi nel mondo: dalla salvaguardia dei popoli indigeni dell’Amazzonia al sostegno psicologico delle madri che hanno perso i figli in combattimento in Ucraina, all’aiuto alle famiglie bisognose nei Territori occupati dallo Stato di Israele.

La presentazione del calendario il 7 dicembre

Il Calendario 2025 viene presentato ufficialmente sabato 7 dicembre in sala Sirio ad Assisi, ore 10.30. Sul tema “Frate Indovino: 80 anni di parole di speranza, dalle famiglie italiane alle città del mondo” si confrontano lo scrittore Eraldo Affinati, il cantante Max Paiella, e i frati cappuccini Carlo Maria Chistolini, Daniele Giglio e Andrea Gatto; modera Paolo Balduzzi.

Ottant’anni significa che è nato nell’immediato dopoguerra. E lo ha fatto per portare una buona parola nella vita di ogni giorno, così come per aiutare i contadini, scrutando preventivamente li cielo per loro e annunciando in anticipo il corso delle stagioni. Col tempo è divenuto via via un “mai-più-senza” nelle cucine del focolare domestico, contribuendo dare conforto e stimolare la reciprocità. Non è un caso che il Calendario sia da sempre un invito allo scambio, un esempio virtuoso di economia del dono generativa per dare sostegno a chi ha bisogno e vive situazioni di disagio o povertà.

Il fondatore padre Mariangelo da Cerqueto

Il fondatore, padre Mariangelo da Cerqueto, aveva avuto fin da subito la giusta intuizione. Tant’è che la prima edizione del 1946 (preparata nel 1945), nonostante l’aspetto dimesso, fu subito premiata dal successo: dodici paginette in bianco e nero in carta quasi velina, e una tiratura di 2.000 copie, che poi sono diventate milioni.

E le pagine dell’Almanacco

Fin dal 1946, le pagine dell’almanacco riportano gli orari del sole e i cicli della luna, come anche le ipotesi sul meteo. Ma come può un frate fare previsioni del tempo o dare consigli sull’agricoltura? Padre Mariangelo aveva accesso al grande archivio dei Cappuccini di Assisi, dove sono conservate le Cronache (una sorta di “giornale di bordo”) di tutti i conventi dipendenti.  Dai più antichi insediamenti della prima metà del XVI secolo ai giorni nostri esistevano molte Cronache che riportavano i lavori svolti anche in considerazione di condizioni meteo più o meno favorevoli.

Così padre Mariangelo ha steso una sorta di “foglio di calcolo” ponendo tutte le variabili meteorologiche, anno per anno, e ottenendo quella che oggi potrebbe definirsi una valida base statistica sulla ciclicità del tempo atmosferico, sulla quale ancora oggi vengono elaborate le previsioni in anticipo… e il trucco funziona tuttora!

Le rubriche

Nella rubrica “Dal libro delle stelle” si trovano le scoperte astronomiche, astrofisiche, le posizioni planetarie. Nella rubrica “Donne”, invece, ritratti di figure femminili che hanno fatto la Storia. In “Salute”, ovviamente suggerimenti e indicazioni sull’utilizzo delle erbe di campo per preparare infusi, decotti, ecc.

La rubrica “Per tutti” riporta consigli di sostenibilità attraverso l’utilizzo di materie semplici (limone, bucce, ortaggi…) che hanno un impiego efficace alla base di ricette segrete, ed è un po’ una chiave di lettura semplice del pensiero ecologista.

E poi ancora, il pensiero spirituale, con le citazioni da parole e testi di santi, filosofi, sacre Scritture, da uomini e donne di grande spiritualità di tutto il mondo e di ogni religione. E il famosissimo “Grillo sparlante” che offre perle di saggezza, massime e proverbi. “Dalla bisaccia di Frate Indovino” troviamo le gustose ricette che seguono, mese per mese, la stagionalità dei prodotti della terra. “Vedo, prevedo, travedo” è la sezione dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie.

Non potevano poi mancare le curiosità sulle parole della lingua italiana, le etimologie, le storie e gli usi raccolti, in “Lo sapevate…?”.

 

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