Il bio-testamento è “illegittimo”

“Non ci aspettavamo una scelta così ideologica dal sindaco di Perugia” commenta Pillon del Forum delle associazioni familiari

Il Consiglio comunale di Perugia ha approvato lunedì sera la petizione per l’istituzione del Registro comunale del testamento biologico presentata da Radicali e Unione atei agnostici razionalisti (Uaar). A favore ha votato la maggioranza formata da Pd, Socialisti, Prc, Comunisti italiani, Idv, con 20 voti a favore; contrari gli 11 consiglieri dell’opposizione (Pdl, Udc, Perugia di tutti). Per l’istituzione vera e propria del Registro il dibattito è stato rinviato alla prossima seduta nella quale, salvo improbabili ripensamenti, verrà approvato l’ordine del giorno in cui si stabilisce di “istituire con successivo atto di Consiglio una commissione consiliare di studio per elaborare le linee guida per la redazione del regolamento comunale per il Registro dei testamenti biologici” e si impegna la Giunta ad “adottare le modalità operative ed organizzative per l’attivazione del Registro comunale dei testamenti biologici”. Il voto è giunto dopo un dibattito consiliare in cui non si sono sentiti i toni ideologici e anticlericali che hanno caratterizzato gli interventi pro-registro al Consiglio grande del lunedì precedente, ma “il Consiglio si è allineato alle scelte estremiste dei radicali” ha commentato il presidente del Forum delle famiglie, Simone Pillon, visibilmente deluso dall’esito del voto. “Non ci aspettavamo una scelta così ideologica, da un sindaco che si era presentato alle elezioni sotto lo slogan del rinnovamento” ha aggiunto Pillon. Il voto a favore della istituzione del registro, ovvero di un atto che il Forum delle famiglie e Scienza&Vita di Perugia ritengono essere “illegittimo e strumentale”, “non potrà non avere un riverbero sul voto regionale” avverte Pillon, consapevole del fatto che un identico e contrario “messaggio” possa essere giunto dall’area della sinistra radicale, che con l’Arcigay non ha digerito la recente approvazione della legge regionale sulla famiglia. Nettamente negativo anche il giudizio espresso da Scienza&Vita di Perugia che, prendendo atto “della deriva radicale della maggioranza che compone il Consiglio comunale di Perugia”, si dice “pronta ad avviare ogni azione legale che verrà ritenuta necessaria per preservare almeno il principio di legalità, che questa iniziativa comunale ha bellamente calpestato”. Per Scienza&Vita il Registro comunale dei testamenti biologici è “manifestamente inapplicabile in mancanza di una legge nazionale a cui riferirsi”. Cinque le obiezioni che erano già state presentate al Consiglio grande: nessun medico è tenuto a seguire le indicazioni depositate in tali ‘biotestamenti’; l’eventuale figura del fiduciario che si potrebbe designare non ha alcuna validità giuridica; mancanza di indicazioni su come poter modificare il biotestamento una volta depositato; il consistente investimento economico per garantire la disponibilità del Registro 24 ore su 24, festivi compresi, su tutto il territorio nazionale; il rispetto delle norme vigenti sulla privacy.

AUTORE: Maria Rita Valli