La paura per la scossa, accentuata dal timore di rivivere quanto avvenuto 13 anni fa: la popolazione di Castel Ritaldi, Trevi e Giano dell’Umbria si è spaventata forse più per il ricordo del devastante terremoto del ’97, lungo tanti mesi, che per gli effetti della scossa di magnitudo 4 avvertita sabato 28 agosto. Non ci sono stati danni di rilievo, a parte il crollo di un edificio, abbandonato da anni, a Montelfaco, e l’inagibilità parziale di qualche stanza. Molta gente è uscita in strada dopo aver avvertito nettamente la scossa. Gli esperti hanno cercato di tranquillizzare i cittadini. La scossa – seguita da alcune repliche – “si inquadra nella normale attività sismica della catena appenninica e si tratta in particolare del classico terremoto distensivo della zona centro-appenninica”, ha riferito il responsabile di sala sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv),Antonio Piersanti. Lo stesso presidente dell’istituto, Enzo Boschi, ha parlato di un terremoto piccolo, che fa paura perché si sente, ma che non dovrebbe far danni, ricordando però che “viviamo in un Paese sismico”. Per padre Martino Siciliani, direttore dell’istituto sismologico “Andrea Bina” di Perugia, “la faglia, presente nella struttura sismo-tettonica nella zona sottostante al monte Martano, si era già attivata due o tre giorni prima con piccole scosse”. Insomma, bisognerebbe stare tranquilli, anche se proprio nel terremoto del ’97 le scosse iniziarono tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre. Nel frattempo si è mossa la macchina organizzativa che viene dispiegata in questi casi, con l’attivazione di un coordinamento per l’assistenza alla popolazione e per il rilevamento e censimento dei danni, a cura del servizio regionale di Protezione civile, con la collaborazione dei tecnici della Provincia di Perugia che, nello specifico, verificheranno le strutture pubbliche. Un incontro in tal senso è stato presieduto dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, con i Sindaci dei Comuni coinvolti dal sisma. La Marini ha evidenziato la prontezza della risposta complessiva del sistema regionale di Protezione civile, che ha visto il coinvolgimento delle strutture dei Comuni, della Provincia di Perugia, dell’Unione dei Comuni delle strade del vino, e della Regione, oltre alle strutture dei vigili del fuoco, delle forze dell’ordine e del volontariato. In vista dell’imminente riapertura dell’anno scolastico, è stata data massima priorità alla verifica di stabilità di tutti gli edifici scolastici del territorio.
Il ’97 fa ancora paura
Il terremoto di qualche giorno fa ha risvegliato un vecchio incubo
AUTORE:
Romano Carloni