Icone policrome

Cannara. La tradizionale infiorata per il Corpus Domini, la più antica della diocesi

Si celebra questa domenica la solennità del Corpus Domini, uno dei principali appuntamenti dell’anno liturgico, che segna la stretta relazione esistente tra eucarestia e Chiesa. È la festa di ringraziamento e adorazione del corpo di Cristo nell’eucarestia, ed è proprio per questa occasione che il Diritto canonico fissa l’unica processione di precetto. Il Santissimo Sacramento viene infatti condotto per le vie cittadine in solenne processione, accompagnato da sacerdoti, religiosi, autorità, fedeli. Per dare maggiore risalto a questa celebrazione si è andata consolidando, nei secoli, la tradizione molto coreografica dell’ infiorata. Si rinnova in quasi tutti i centri della diocesi, anche se a Cannara trova la sua più antica tradizione che, addirittura, sembra risalire al 1825 in concomitanza con l’arrivo del simulacro della Madonna Nera di Loreto. Si tratta di addobbare le strade e i vicoli, attraversati dalla processione, con un delicato manto di fiori che soltanto l’officiante con l’ostensorio contenente la Particola consacrata, potrà iniziare a calpestare. Un lavoro lungo che dura per gran parte dell’anno, perché ogni stagione ha i suoi colori e le sue sfumature, uniche e preziose, da raccogliere e conservare per questa occasione. La giornata della vigilia è la più intensa. È quella in cui il lavoro di mesi si trasformerà in policrome icone di ringraziamento. Inizia con la raccolta degli ultimi petali. Nel pomeriggio si allestiscono gli impianti di illuminazione e qualche struttura di protezione dal vento e dalla pioggia; poi la realizzazione dei disegni o l’incollatura dei bozzetti sulla strada. Con il calar del sole le vie si animano festose, si comincia a dar vita al tappeto che accoglierà il passaggio del Corpo di Cristo. Tutto si prepara per la lunga notte. Gli infioratori, di ogni età, resteranno chini a terra fino al mattino, per dare vita ai loro quadri. Poco ore dopo la processione non resterà nulla di quelle opere se non la memoria di chi le ha ammirate brevemente. Una magnificenza ancor più stimabile e commovente, in considerazione del lungo impegno nella preparazione e del breve splendore di cui queste opere d’arte hanno goduto. Ma la loro vera funzione è celebrare il dono più grande, quel Corpo di Cristo che molti bambini, proprio in questo giorno, ricevono per la prima volta. Dono prezioso che tutto trasforma, compresa questa lunga fatica, in una adorazione di ringraziamento al Corpo di Cristo.

AUTORE: Massimo Bontempi