Sono passati sei anni dal terremoto del 27 settembre 1997. E sembra che per quest’anniversario ci saranno celebrazioni ‘ridotte’. La Regione inaugurerà nel successivo fine settimana la mostra sulla ricostruzione (già presentata al Parlamento Europeo nello scorso mese di luglio) a Foligno, dove si terrà anche un seminario del Comitato delle Regioni dell’Unione europea sulle politiche di protezione civile.Intanto si inseguono le polemiche sulle cifre dei finanziamenti necessari al completamento della ricostruzione e sullo stanziamento in Finanziaria, che, assicura il Governo, non mancheranno. E il sindaco di Norcia ha chiesto la sua parte, per i danni del terremoto del 1979 che dopo oltre ventiquattro anni ancora attende il completamento della ricostruzione. Mancano circa 52 milioni di euro perché gli abitanti della Valnerina “possano vedere terminata l’opera di ricostruzione delle proprie abitazioni e del proprio territorio” ma il sindaco Alberto Naticchioni contesta in particolare la disparità di trattamento (economico e normativo) rispetto e coloro che nello stesso paese hanno avuto danni dal terremoto del ’97. I danni dei terremoti, a quanto pare, restano come ferite aperte a (speriamo di no) perenne memoria. E chiedono con la forza dei fatti, che si percorra con decisione la via della prevenzione, nella costruzione dei nuovi edifici come nella ristrutturazione o restauro dei vecchi. Solo se si realizzeranno case, palazzi, fabbriche più sicure potremo sperare di non ricominciare da capo alla eventuale prossima scossa. E’ un obiettivo che richiede investimenti che nell’ordinario si tende sempre a rinviare specie in tempi di stretta economica. I fondi per la ricostruzione sono necessari, non solo per rimettere in piedi ciò che è caduto ma anche per consolidare ciò che è stato lesionato, nel ’97 come nel ’79. Sul fronte della ricostruzione delle abitazioni c’è da registrare che anche quella più complessa dei piani integrati di recupero è avviata. A Nocera Umbra su 255 consorzi 119 hanno iniziato i lavori e sette li hanno conclusi, mentre la ricostruzione ‘leggera’ è praticamente terminata (mancano all’appello solo 78 cantieri su 4335), e la ricostruzione pesante fuori dai Pir su 3900 interventi (per le fasce di alta priorità) ne registra 3104 avviati e 2278 conclusi.
I terremotati non sono tutti uguali
A sei anni dal terremoto del 1997
AUTORE:
Maria Rita Valli