Sembra paradossale, ma Francesco e Benedetto hanno spaventato la maggioranza di centrosinistra. Per evitare una palese spaccatura, già evidente, l’assemblea di palazzo Cesaroni ha deciso, votando a maggioranza (Pd, Socialisti e Carpinelli ‘Marini per l’Umbria’, Prc e Idv non hanno partecipato al voto) una proposta del capogruppo Pd, Renato Locchi, di rinviare ad una prossima seduta del Consiglio regionale (da tenere entro 90 giorni) la discussione della proposta di legge firmata da Sandra Monacelli (Udc) per modificare lo Statuto regionale inserendo riferimenti alla sussidiarietà, alla famiglia e ai santi Francesco e Benedetto. La decisione è arrivata dopo tre sospensioni dei lavori e due voti sulle proposte di Damiano Stufara (Prc), secondo cui il regolamento prescrive sedute esclusivamente dedicate alla modifica statutaria, e quindi l’atto andava rinviato ad una apposita sessione statutaria (bocciata con 23 no e 6 sì); e quella di Luca Barberini (Pd) che ha chiesto il rinvio della proposta di legge in commissione Statuto (bocciata con 15 no e 13 sì). Prima del voto sulla decisione di rinviare la discussione della proposta (a cui non hanno partecipato i consiglieri dell’Idv e del Prc) sono intervenuti Renato Locchi (Pd), secondo il quale “certi argomenti vanno affrontati con serietà e nelle sedi preposte, e non possono essere branditi come armi di lotta politica”, mentre per Damiano Stufara (Prc) “la richiesta avanzata rappresenta una forzatura e una prepotenza irricevibile: le divisioni del Pd hanno impedito un vero confronto. Il Prc non parteciperà al voto sulla sospensiva”. Per Fiammetta Modena (portavoce Pdl – Lega) “la questione dei santi è stata sollevata da rappresentanti del Pd, che hanno preso l’impegno di portare i santi nello Statuto dopo le dichiarazioni di mons. Paglia”. Raffaele Nevi (Pdl) ha sottolineato che “90 giorni sono troppi, meglio prevedere la discussione in aula entro un mese”. In precedenza Sandra Monacelli (Udc) aveva evidenziato, tra l’altro, che “l’Umbria è conosciuta nel mondo per le figure dei santi Francesco e Benedetto” sottolineando che “non si capisce perché ad Assisi le principali religioni del mondo non si sentano ‘condizionate’ dalla figura di san Francesco” E aveva fatto appello, invano, “anche alle forze politiche più lontane da noi, perché non prevalga la deriva laicista. Mi appello agli uomini liberi di quest’aula affinché abbandonino ogni pregiudizio ad un confronto schietto nel nome di un’identità non forzata, ma scritta nella nostra storia”. Il consigliere regionale Alfredo De Sio (Pdl) ha commentato la decisione del Consiglio regionale come “un approccio balbettante e difficile da sostenere con valide argomentazioni”.
I Santi restano al palo
REGIONE. Sullo Statuto, si è deciso di non decidere “Un approccio balbettante e difficile da sostenere con valide argomentazioni” commenta De Sio (Pdl)
AUTORE:
Emilio Querini