I limiti della libertà di parola

Ricordate le modalità dell’uccisione di Osama Bin Laden da parte di un commando dei servizi segreti americani? Un’operazione freddamente studiata a tavolino, che secondo tutti i criteri etici e giuridici era illegale. Si può giudicare diversamente solo qualificandola come un atto di guerra, se si accetta il presupposto che ormai le guerre si combattono così. E in effetti di guerra si trattava, se si pensa che quella era la risposta all’11 Settembre. Se si mette su questo piano, come risposta non era sproporzionata all’offesa; meglio quello che Hiroshima. Ma se gli americani credevano di avere chiuso la partita, si sbagliavano. Morto un capo, se ne fa un altro. I fatti di questi giorni mostrano come l’odio delle masse islamiche verso l’America, “il grande Satana”, è sempre pronto ad esplodere in forme anche violente, mettendo a rischio la pace mondiale e scaricandosi su persone innocenti. Quell’odio è alimentato da un fanatismo impenetrabile a ogni tentativo di dialogo e da uno sterminato rancore per un’infinità di torti veri e presunti. Chiaro che poi bastino episodi minuscoli, anche se sciagurati, a scatenare l’incendio: come il caso di un sedicente “pastore evangelico” che dà fuoco a una copia del Corano, o quello di un filmaccio che mette in ridicolo il profeta Maometto. Tuttavia, fermo restando che le reazioni fanatiche e violente a dimensione planetaria sono a dir poco eccessive e condannabili, si dovrà pur fare una riflessione sulla libertà di espressione nella nostra parte del mondo. La libertà di espressione è giusta e sacrosanta, ma fino a che punto si può ammettere l’offesa gratuita al sentimento religioso di interi popoli? A prescindere, si capisce, dal fatto che quei popoli reagiscano con la violenza o si limitino a timide proteste verbali, come fanno i cattolici quando tocca a loro. La libertà, ripeto, è sacrosanta, ma lo è altrettanto il rispetto per le opinioni e i sentimenti altrui. Libertà e rispetto sono due facce della stessa medaglia.

AUTORE: Pier Giorgio Lignani