Il primo atto della nuova stagione (partenza il 26 agosto) si è consumato. E per il Perugia è stato una mazzata. Per carità: nessuna situazione ingarbugliata, come spesso è accaduto in passato. Solo che l’emanazione del calendario del campionato di calcio 2001-2002 ha riservato subito un impatto da brivido. Esordio sul campo dell’Inter, poi arrivo al “Curi” della Lazio: scusate se è poco. In pratica, è come se la squadra biancorossa fosse una formazione neopromossa. Scherzi del computer? Ovviamente sì, perché non si cominci a piangere per chissà quali congiure. Anzi, è meglio ridere con la solita battutaccia di Serse Cosmi, secondo il quale l’unico calendario che vale la pena di prendere in considerazione è quello, decisamente poco velato, di Manuela Arcuri. A metà tra lo scontato “tanto prima o poi le avversarie si devono incontrare tutte” (quest’anno padre della famosa frase non poteva che essere l’inespressivo Zoff) e il “meglio affrontare prima le più forti perché magari non sono al top della preparazione”, frase che sa tanto di tentativo di farsi coraggio, ecco dunque il nuovo cammino dei grifoni. Che comunque, a guardarlo bene, non suona poi così male. E’ vero: l’inizio è durissimo, ma poi si assiste ad una discreta miscela di gare facili e difficili (ovviamente sulla carta) con un finale, pensando al decisivo mese di aprile, che non sembra impossibile, visto che ad incrociare il Perugia ci saranno squadre, sempre in via ipotetica, che nelle ultime giornate non dovrebbero lottare per nulla (come da tradizione) quali il Bologna, l’Atalanta, la Fiorentina. Come dire: se dovessero servire punti decisivi per la salvezza (sì, perché è e non può che essere questo, naturalmente, il primissimo obiettivo della società di Pian di Massiano), non sarà un problema conquistarli. E una volta tanto non si potrà parlare di “Curi” crocevia di soluzioni decisive del campionato sia in chiave scudetto che in chiave retrocessione. Piuttosto, a proposito di punti, se si prende in considerazione il cammino dei grifoni nel precedente campionato, balza agli occhi che la fascia ascendente è stata molto più proficua del girone di ritorno. Per tentare di mantenere il trend (e quindi far sentire molto più tranquillo il Perugia a metà stagione), il calendario è stato benevolo proponendo un maggior numero di sfide in casa comprensivo del doppio turno consecutivo, comunque impegnativo (Udinese e Milan), previsto il 23 e il 30 settembre. Resta comunque da vedere quanto nella scorsa stagione, in fatto di rendimento nel girone d’andata, abbia inciso l’anticipato inizio della preparazione a causa della partecipazione all’Intertoto. E a proposito di rendimento, calendario o non calendario, discrete notizie arrivano dal ritiro di Deutschlandsberg, dove si suda con allenamenti e amichevoli a ritmo serrato. Alessandro Gaucci ha parlato “di piacevoli sorprese tra i giovani, tanto da far rallentare eventuali ulteriori operazioni di mercato”. Cosmi comunque vigila, anche perché l’imminente passaggio di Liverani alla Juventus non può far soltanto immaginare la soluzione del giovanissimo (e pur bravo) Gatti quale esecutore principe della manovra. Intanto, nel gruppo sono rientrati anche il coreano Ahn e Petrachi, due pedine destinate non solo a fare numero, ma anche a dare un apporto importante in fase offensiva, non foss’altro in fatto di esperienza. Se poi dovesse arrivare qualche altra pedina, magari dal Brasile dove però è stato rispedito Marco Antonio, tanto di guadagnato. Di certo, a poco più di venti giorni dall’inizio del campionato, sul pianeta-Perugia il cartello “lavori in corso” resta ancora bene in vista. E in fondo è giusto così.
I Grifoni subito sotto pressione: Inter e Lazio le prime due gare
Varato il calendario del prossimo campionato: partenza in salita per il Perugia
AUTORE:
Francesco Bircolotti