I ‘corsisti’ hanno ‘invaso’ le parrocchie della diocesi

Un'esperienza davvero riuscita

Sono arrivati in punta di piedi a Terni per essere ospitati in città e imparare la lingua italiana. A settembre diventeranno alunni delle facoltà ecclesiastiche scegliendo le varie discipline indicate dai vescovi nell’inviarli a Roma. Il 1’luglio sono stati accolti in cattedrale dal vescovo mons. Paglia e dal Sindaco di Terni, con un cordiale saluto, subito tradotto nelle varie lingue dalle persone che la diocesi ha messo a loro disposizione. Il giorno dopo sono iniziate le lezioni. L’Istituto Leonino si è riempito di studenti africani, asiatici, americani, guidati dai valenti insegnanti dell’Università per Stranieri di Perugia. Mons. Gianni Colasanti, preside dell’Istituto Leonino, è il naturale direttore del corso. Durante il giorno sono seguiti da Pietro Antonelli ed Emanuela Buccioni che rispondono a ogni esigenza e risolvono i vari immediati problemi quotidiani. Domenica 6 luglio i ‘corsisti’ hanno riempito la cattedrale concelebrando solennemente la messa di mezzogiorno. Un momento bello e altamente significativo del corso lo si è vissuto domenica 13 giugno. Preti, seminaristi, suore fin dal mattino presto, prendevano a Terni i mezzi di trasporto per raggiungere le parrocchie della diocesi. Nelle comunità hanno partecipato alla celebrazione domenicale, fermandosi a pranzo nelle famiglie ospitanti. Per chi ha avuto la fortuna di seguire l’inizio di tale esperienza, il tutto assumeva un significato e un clima evangelico. Sembrava per caso, ma forse era provvidenziale, che proprio il Vangelo della domenica parlasse di Gesù che inviava nei villaggi i discepoli ‘a due, a due’. Nel nostro caso gli inviati erano più numerosi. Erano gruppi di 3, di 4, fino a 19 a Campomaggiore. Ha avuto un sapore evangelico anche il ritorno. Erano contenti, anche se stanchi. Raccontavano le esperienze, gli incontri, le incertezze del linguaggio, la cordialità della gente, la fraternità dei sacerdoti. Non tutte le parrocchie hanno potuto accogliere i ‘corsisti’, ma quelle che li hanno accolti hanno, sì, compiuto un’opera buona, ma hanno avuto in dono una boccata di ossigeno proveniente da ogni parte del mondo: per la gente tutta un’occasione di allargare il cuore e di ampliare le conoscenze. L’esperienza è davvero riuscita. Nell’estate calda di Terni, la presenza in città di persone di ogni parte del mondo ha il sapore di un vento fresco: desideriamo coglierlo come segno dello Spirito che costantemente vivifica la sua Chiesa.

AUTORE: d.a.m.